V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

domingo, 26 de julio de 2009

v-dias v de veloz, veloz, mas veloz

Le settimane corrono veloci. E’ gia’ c’è aria di week end, a partire giá dal dopopranzo di venerdi’. Per noi non è che la cosa faccia tanto differenza. A parte l’impegno ufficiale del sabato pomeriggio in spiaggia con allegati fuochi di mezzanotte e incontri con sconosciuti piu’ o meno sconosciuti, tutta la settimana scorre in modo irregolare e senza piani predefiniti. Anzi il piu’ delle volte, quando li facciamo, i piani, saltano miseramente all’ultimo momento. Per essere poi sostituiti da quelli dell’ultimo momento. Insomma super carpe diem, e chissenefrega dell’organizzazione e della programmazione: la mia agenda, che per tanti anni mi ha accompagnato nelle peripezie lavorative, fa la muffa nel cassetto del como’, insieme a mille cianfrisaglie e depliant raccattati qua e la’.
Giovedi’ è arrivato il vento di ponente, quello che viene dal deserto e qui tutto ha subito un improvviso e ulteriore rallentamento. Un vento caldissimo, tipo caldobagno delonghi, ha soffiato tutto il giorno costringendo a movimenti lenti e a rifugi di emergenza in case con effetto cripta o bar con effetto congelatore. Nel nostro quartiere c’è stato anche un piccolo black out.
Ci siamo avventurati vero le 7 di sera a vedere un appartamento e nell’oretta della visita ne siamo usciti altamente provati. Piccola siesta e poi cena a casa di due ragazzi italiani, marco e vincenzo, ingegneri meccanici, anche loro in esilio a valencia, ma solo per l’estate. Visto il clima menu’ estivo: pasta con zucchine e gamberi, frittelle di melanzane e patate impacciuse (con pancetta e cipolla)! Non potevano mancare poi prosciutto e melone e sandia (cocomero) per tutti. Tutto buonissimo. E’ stato un po’ come ricostruire un angolo di italia che fa bene ogni tanto ritrovare e poi i due padroni di casa sono uno spasso.
C’era anche helen, una ragazza olandese che abbiamo conosciuto qualche settimana fa che porta sempre con sé un paio di bottiglie di vino.Rigorosamente rosso. Rigorosamente caldo. E poi la nostra guida spirituale javier, in versione zoppicante dopo un problema alla caviglia.
Siamo alla ricerca della nostra nuova casa, visto che qui a fine settembre l’appartamento va liberato. Stiamo mandando e sfogliando ogni giorno annunci e visitanto case di ogni tipo. Molte fanno proprio cagare, un po’ per la zona della cittá, un po’ perché le costruzioni sono vecchie e i mobili arrangiati alla meglio, se non combinati con gusto discutibile. E anche i tizi che ci accompagnano nelle visite sono dei personaggi.
Ogni tanto ci arrivano proposte da presunti cittadini inglesi che a valencia hanno appartamenti sfitti fighissimi, con terrazza e piscina che costano poco. Pero’ non possono farceli vedere perché abitano lontano e quindi bisogna fare tutto sulla parola, con tanto di versamento postale. A volte si tratta di un prete, a volte di un padre di famiglia che ha perso la moglie. Pero’ le caratteristiche della casa sono sempre le stesse. Come le firme a conclusione delle mail, originalissime (white, blanco…).
Forse abbiamo trovato qualcosa di carino oggi pomeriggio, sempre compartito, con 2 ragazzi. Decidiamo lunedi’. Anche se un po’ cominciavamo ad abituarci al quartiere dove avevamo costruito tutte le nostre piccole abitudini, si’ proprio quelle che abbiamo lasciato in italia perché stanchi e appesantiti. Ma provare a vivere senza a tratti ti lascia un po’ sperduto. Cmq presto si riparte, questa casa nuova ora o un’altra piu’ avanti.
In piu’ tra un paio di settimana andremo 10 giorni a paris a fare un po’ di turismo romantico, un piccolo ritrovo familiare con mio padre, e un corso di 5 giorni in una fattoria nei dintorni: le mie solite cose strambe da psicologo e stavolta ci sará anche la benni.
Dopo l’esperienza squash la scorsa settimana (il mio compagno di gioco javier, come dicevo, si è slogato la caviglia il giorno dopo sul lavoro abbandonando la possibile sfida di rivincita), ho sperimentato anche un calcetto valenciano. Introdotto da diego, il ragazzo genovese che abbiamo conosciuto l’estate scorsa, ho sperimentato pure questa forma di integrazione, con un po’ disagio iniziale e di difficoltá a parlare in spagnolo mentre giocavo (bien!, a la derecha!estoy aqui’!), ma tutto sommato un’esperienza carina. Abbiamo vinto 8 a 5, in 4 contro 5 per quasi tutta la partita: un’impresa. Alla fine orxata per tutti servita in una specie di secchio per pittura e con tanto di faltons (biscottoni lunghi spugnosi tipo panettone) imbebiti dentro. Ma!?
Domani a pranzo il nostro coinquilino juan ci fará sperimentare le lentejas, le lenticchie fatte in un modo particolare che ancora ignoriamo, ma finora non ci ha mai deluso anche se la prima volta il riso al forno alle 3 di un torrido pomeriggio ha lasciato il segno!



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jueves, 23 de julio de 2009

V de Voluptuoso

eccoci qui, un mese e una settimana dalla partenza.
per il momento ancora nessuna decisione riguardo al futuro, sono ancora troppe le possibilita' e le prospettive, ogni giorno c'è un'idea nuova, una persona nuova ed e' ancora presto per scegliere una via e abbandonare le altre... questa sensazione di tutto possibile e' inebriante e non so come sara' svegliarmi e fare i conti nel senso piu' prosaico del termine ma per ora sembra di vivere in una specie di serie televisiva dove in ogni momento appare un nuovo personaggio, si scopre qualcosa e poi via, dissolvenza ed e' un nuovo giorno e una nuova avventura... giusto per dare un'idea questa settimana abbiamo conosciuto Cris, un ragazzo delle Hawaii di 24 anni che ha iniziato da qui il suo viaggio di un anno in non so se tutto il mondo o comunque un sacco di strada, se siete interessati alle sue avventure potete dare un occhio qui: www.mauipirate.com .
Il giorno dopo sono andata al mare con lui e tornati a casa Cris (e il suo Couchsurfer qui a valencia) Leo sono venuti a pranzo da noi. se Cris sembrava un po' estremo col suo viaggio di 1 anno Leo lo ha molto ridimensionato; lui e' argentino e sta viaggiando da 2 anni fermandosi circa 3-4 mesi in un posto, lavorando come cameriere e poi ripartendo, e pensa di continuare per altri 3 fino a che non avra' trovato un posto che gli piaccia dove vivere... dice che valencia gli piace molto, considerando tutti i posti che ha visto mi viene proprio da dire che culo che noi siamo arrivati direttamente in uno dei meglio!! ;-)
e cosi' via, stasera andiamo a cena da 2 ragazzi calabresi fenomenali che sono qui x 3 mesi a lavorare all'universita', Diego e Chiara i 2 genovesi incontrati l'anno scorso si sono sposati e aspettano un bambino... insomma, tante vite e tante storie ci frullano intorno e spingono ad aprire la mente a tante nuove pensate.
sto riuscendo piu' o meno a mantenere una media marittima di 1 giorno si 1 giorno no e quando riesco ad andare la mattina presto e' qualcosa che non riesco ad esprimere bene ma molto da vicino prossimo alla felicita' atomica.

parco del turia e citta' della scienza
nel turia (il parco gigante dentro il fiume che attraversava la citta') ho incontrato un tipo che si chiama Arturo che fa thai-chi col ventaglio e che mi insegnera' un po' a giocare le palline e ho scoperto che sua moglie fa la volontaria (gratis) nell'associazione dove probabilmente andremo anche noi a settembre (gratiss)... uanama' anche a valencia l'effetto grado di separazione azzerato!!!
per chi fosse interessato ad altre foto me lo dica che mando via mail l'indirizzo.
bennina giocoleando nel parco
massi che lavora nel parco seee

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lunes, 20 de julio de 2009

V de Valencia Futbol Sala

Seconda puntata per i malati cronici di calcio a 5. per gli altri rimane il consiglio dell’indifferenza a questo aggiornamento..
Continua la scoperta del pianeta futbol sala valenciano.
Questa settimana ho parlato con due persone: il portiere del dominicos e il direttore sportivo del manises, le 2 squadre di primera A, la serie B spagnola.
Con il primo ci eravamo sentiti gia’ questo inverno via mail e grazie a lui a gennaio mi ero beccato un primo tempo inguardabile di una partira di serie C in quel di Mislata. Poi i contatti si erano interrotti. Alcune telefonate qua e la’ hanno fatto rigirare il mio nome e cosi’ mi ha cercato lui e ci siamo trovati a prendere un’orxata a colon, il quartiere commerciale dove Juama (Juan Manuel) lavora.
Il ragazzo è un tipo tosto, portiere, argentino, ha vinto 2 campionati li’ e perso due finali scudetto. Ha fatto anche una breve esperienza in italia a magione e a giovinazzo in A2 un paio di anni fa. Per questo mi ha aiutato a fare un po’ di confronti tra l’italia e la spagna.
Siamo stati a parlare un paio d’ore, ad un certo momento mi ha fatto anche il gioco dei bicchieri per mostrarmi come hanno giocato quest’anno! In spagna si gioca a zona, con molta tecnica e l’uomo nel mezzo.
Hanno una squadra molto giovane, fatta di molti studenti e lui in porta. Hanno vinto inaspettatamente il campionato di primera B e quest’anno cercano di salvarsi. Ho visto alcuni suoi video su youtube e ho capito perché possono aver vinto.
Mi ha detto che c’è un progetto interessante, con una fusione con una squadra di calcio (gli appossianati di liga spagnola conosceranno sicuramente il Levante), e la possibilita’ di giocare in alcune strutture molto fighe del comune, una vicino al mare dove oggi sono stato a giocare a squash con un amico.
Con l’altra squadra invece c’è un po’ meno entusiasmo. A parte l’incontro sotto il mestaya stadium che fa sempre calciatore professionista, il manises è una societa’ che da 3 anni fa la primera A con alterni risultati. L’anno scorso si è alla fine salvata ma avevano aspettative ben diverse dopo il quarto posto dell’anno prima e il mercato estivo. Poi la crisi e un gruppo poco affiatato hanno fatto il resto. Adesso c’è un via vai di giocatori tra le 2 societa’ e se ho capito bene diversi giocatori sono passati dal manises al dominicos. Si conoscono comunque tutti perché in un modo o nell’altro o hanno giocato o allenato di qui e di la’ o sono amici.
Adesso mi vedro’ nelle prossime settimane con i 2 allenatori per capire meglio che cosa voglio fare. Poi decido. Credo che pero’ o in una o nell’altra mi prenderanno a fare la pretemporada e poi vedranno. Soldi naturalmente niente. Non so se sia completamente vero dappertutto (puo’ essere) ma sembra proprio che qui a valencia soldi proprio zero. Addirittura mi hanno raccontato che chi gioca nella liga de plata (la nostra A2) guadagna circa 300 euro al mese e che quindi gli unici che possono giocare nelle categoria professionistiche (a parte rare eccezioni) sono solo gli studenti universitari. Appena poi uno trova un lavoro abbandona le sue velleita’ sportiva e finisce a svernare tra la B e la c1 rendendo il livello di questi campionati molto alto. Ci sono alcune citta’ come mursia e alicante invece dove a parte il calcetto non c’è nulla e quindi li’ i soldi girano e circa è come da noi.
Ho scoperto che qui si gioca solo al coperto. Addirittura anche i tornei estivi li fanno al chiuso (solo 24 ore pero’). Hanno un pallone diverso a seconda della categoria. Qualche anno fa la puma (che è lo sponsor ufficiale del futbol sala) ha creato un pallone ufficiale per giocare molto leggero che prende effetti strani. Dopo poco la liga de honor e de plata hanno abbandonato questi palloni ma le societa’ di serie B ne avevano comprati un casino e quindi continuano ad usare questi, che sono un po’ il simbolo di questa categoria.
La crisi si fa sentire anche qui. Negli ultimi anni in tutta spagna da 48 squadre professionistiche ne sono rimaste 30. La differenza qui e’ che non si fanno ripescaggi. Quelle che restano fanno il campionato altrimenti il livello si abbassa.
E’ sempre un sport minore anche qui nella patria del futbol sala: non se lo caga nessuno. A valencia poi tra calcio a pallacanestro e la quantita’di squadre di calcioa5 presenti sembra ci sia poco da dividersi sia come giocatori che come risorse. La differenza mi sembra stia nella cultura degli spagnoli che amano molto le regole a differenza di noi italiano che amiamo trovare il modo di aggirarle.

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viernes, 17 de julio de 2009

V de ¨¡venga!, empieza el segundo mes

Oggi è un mese che siamo a valencia.
Sembra passata un’eternita’ da quando siamo partiti, tante sono le cose che sono successe, le situazioni in cui ci siamo ritrovati, le persone che abbiamo conosciuto, quello che abbiamo imparato.
E’ stato un mese di grandi adattamenti, di ricerche ininterrotte di questo e di quello: dalla casa ai documenti, dal conto in banca al cellulare, dalle scarpe per correre alle biciclette, dal supermercato piu’ economico al cinema del quartiere, dalla squadra di calcetto al corso di yoga, dai libri in spagnolo, alla tessera della biblioteca. Di tutto un po’. A metterle insieme tutte sono state davvero tante cose, considerando anche il caldo infernale e la lentezza dei nostri spostamenti, prima a piedi e ora con due bici un po’ claudicanti.
Le cose piu’ importanti sono state certamente la casa, per altro ok solo fino ad ottobre quando il padrone ci sfrattera’ e le gia’ citate biciclette. La prima, per quanto compartita, un po’ alla buona, senza grandi lussi (anzi) ha un suo fascino particolare, con i suoi mobili spaiati e raccattati chissa’ dove, la pittura casalinga con rigorosi buchi bianchi dietro all’armadio e tutti quei piccoli segni di chi è passato prima di noi (le spezie per cucinare e le caccole sotto il tavolo!)
Le bici invece rappresentano il simbolo del nostro passaggio da turista occasionale a turista integrato, quasi cittadino ufficiale. Anche se ancora non possiamo dirci pienamente valenciani. Non solo perché ci mancano ipod e cuffiette, ma perché le nostre giornate non hanno ancora nulla dei ritmi e delle abitudini di chi vive qui. La nostra sveglia è molto libera (mai prima delle 9emezza-10), facciamo colazione con calma, ci prepariamo e usciamo in missione per le 11emezza. Torniamo verso le 2emezza-3, spesso con sacchetti di spesa del consum o del mercadona, pranziamo alla spagnola (forse un po’ tardi anche per loro), facciamo la siesta fino alle 6. un po’ di internet e poi serata libera: un giro nel parco, cinema, tapas, ristorante, un giro in centro.
Se ceniamo lo facciamo non prima delle 10 di sera.
Quindi siamo su ritmi molto sfasati e ancora pienamente da turisti, anche se le missioni giornaliere di qui e di la’ di stanno lentamente trasformando. Forse il trovare un lavoro sara’ il momento decisivo. Ma su questo fronte c’è ancora il buio piu’ totale. Un po’ per la crisi, un po’ perché non ci siamo ancora messi veramente a cercare, un po’ perché non sappiamo che cosa vorremmo fare, su questo punto siamo stati poco produttivi. E credo non lo saremo fino alla fine dell’estate.
Del resto con la lingua ce la caviamo niente male ma non ci sentiamo ancora sicuri per presentarci ad un colloquio di lavoro. Intanto abbiamo messo in piedi una mezza domanda per fare un po’ di volantariato nelle associazioni che ci avevano preso per il nostro famoso progetto europeo, oggi purtroppo naufragato nella burocrazia e nella scarsita’ di fondi a disposizione.


L’estate qui ha dei ritmi molto diversi dall’inverno. Quasi tutti lavorano con orari compressi alla mattina (dalle 9 alle 14 al massimo alle 15) e il venerdi’ tutti sono con la testa al mare. Quindi le settimane volano.
In questo caos che a tratti è anche piacevole, a tratti è frastornante rimangono poche certezze: un paio di amici fidati, l’orxata e i fuochi d’artificio il sabato sera in spiaggia.
Con la rete del couchsurfing abbiamo fatto qualche incontro al buio con un po’ di gente: divertente, anche interessante ma alla fin dei conti, almeno per me, non entusiasmante: i rapporti sono spesso superficiali e non ci sono molte occasioni per andare piu’ in profondita’.
Abbiamo aumentato la nostra dipendenza da internet in modo massiccio, un po’ perché è il nostro contatto con l’italia, quello che ci permette di ricreare un po’ di pianura padana anche qui a valencia, un po’ perché è il nostro unico mezzo di informazione visto che la tele in casa non c’è e la radio si perde nella rubrica dei tori e nelle maghe con la carte.
Evento della settimana: abbiamo comprato e mangiato il gazpacho. Dopo la timidezza iniziale direi che si possa fare.

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V de veracidad

14.07
tra 3 giorni celebreremo il primo mese in spagna. questa e' stata la prima giornata piu' prossima all'idea di routine che abbiamo avuto da un mese a questa parte ma e' un inizio e come tutti gli inizi porta grandi emozioni.
in questi 10 giorni dal viaggio al nord abbiamo conseguito il NIE cioe' abbiamo un numero che attesta la nostra ufficiale presenza in spagna, un conto di banca con 2 bancomat in arrivo (dovrebbero arrivare domani o dopodomani) 2 biciclette costate 30 e 40 euri (piu' altri 20 di catene visto che ti rubano anche i raggi) e che necessitano di una cura ed una manutenzione paragonabile a quella per accudire un bonsai.
Massi ha parlato con vari cefi del calcio a 5 scoprendoli tristemente marpioni come quelli italiani pero' un po' piu' brillanti (soldi zero ma tanto amore). abbiamo entrambi un cellu spagnolo e sappiamo i giorni in cui il cine costa meno. in piu' abbiamo trovato un cine d'essai che fa le seconde e puoi vedere 2 film a 2.50!! stiamo leggendo libri spagnoli, facciamo amicizia con i coinquilini
(grazie a Juan ho una bella e nuova di zecca dipendenza da Lost) e ogni giorno impariamo un monton (un sacco) di cose.
oggi dicevo primo giorno "normale", sveglia presto e con la bici son andata al mare, verso le 10.30 son tornata a casa che cominciava a far caldo sul serio e Massi e' andato a parlare con il tipo del calcetto. quando e' tornato verso l'1 siamo andati a far la spesa e poi abbiamo pranzato verso le 2.30 con Monika e Juan che ci ha fatto la tradizionale tortilla de papas cioe' la frittata di patate. dopo le chiacchiere e la siesta siamo andati nel parco del Turia qui dietro casa e mantre Massi faceva thai-chi io ho visto l'allenamento di danza afro sotto el ponte del mar con dei percussionisti da pavura. abbiamo fatto una passeggiata e siamo tornati a casa verso le 9. abbiamo cenato con Monika e Raul e chiacchierato dell'italia, della spagna e della svezia considerando che ogni paese ha i suoi scandali e i suoi problemi ma che certo adesso l'italia con il nano batte tutti!! ok, e' stata una giornata da vacanza e non da vita normale con lavoro ecc... pero' e' stato il primo giorno senza code, uffici e menate da stranieri!

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jueves, 16 de julio de 2009

V de vivacidad

16.07
la citta' e' enorme, la quantita' di attivita' e possibilita' tende all'infinito e le giornate volano via ad una velocita' spaventosa!!!
andando in giro in bici cominciamo a farci un'idea degli spazi, continuiamo a vedere appartamenti per ottobre e ogni volta e' un quartiere nuovo, palazzi diversi, gente diversa. sembra quasi di cambiare citta' passare da un lato del fiume all'altro... andare in giro da sola fa un effetto strano, dopo un mese in cui ci muoviamo quasi sempre insieme da una sensazione come di vulnerabilita' e di sentirsi piccoli piccoli in un posto molto grande e sconosciuto, allo stesso tempo aumenta il senso di realta' e di responsabilita'. abbiamo i bancomat e domani dovrebbe arrivare il bonifico che ha fatto Massi on line dal conto italiano, questo e' un altro passo verso la tranquillita' visto che con i nostri bancomat e carta di credito italiani a volte ce li accettavano e a volte no e quando hai fatto la spesa e non hai troppi contanti con te sono attimi di tensione altro che pippe!! ;-)
novita' della settimana ci stiamo pappando il gazpacho che e' come un passato di pomodoro, peperone, cetriolo, pane secco, aglio, cipolla, olio, sale e aceto superfrullato che si mangia freddo di frigo volendo aggiunto di verdure fresche e cubetti di pane tostato. fa un effetto strano ma e' buono!
ieri e oggi siamo stati a presentarci nelle associazioni che ci avevano accettato nel caso fossimo riusciti a vincere il gruntwig. visto che non ci hanno preso ma siamo qui nullafacenti siamo andati a farci vedere e a vedere come sono messi loro. non potevamo trovare 2 associazioni cosi' diverse!! una e' megagalattica, in un ex seminario dei gesuiti tutto piastrellato con aria condizionata, 30000 uffici, biblioteche e aule, l'altra sono 7 sciamannati che lavorano mezza giornata e tutto il resto lo fanno volontari, in piu' li hanno sfrattati perche' non hanno di che pagare l'affitto e quindi sono pure in trasloco!! pero' in entrambe ci hanno accolto favorevolmente (la magica parola volontariato e la ancora piu' magica gratis) e ci hanno raccontato un mondo di cose. ovviamente qui l'estate e' sacra e prima di settembre sembra sgarbato lavorare (cosa che a noi va benissimo) pero' e' stato interessante infilarsi in un'altra fetta di questa supersfaccettata realta' valenciana!!
vista dalla finestra della nostra camera
l'altro lato

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viernes, 10 de julio de 2009

burgos 1/07

metro dal centro alla stazione degli autobus e in un'ora e mezza siamo a burgos.
entrando dal ponte di fronte alla stazione degli autobus si passa per la porta principale della citta' che gia' da sola da' l'idea di quanto sia ricca di storia, tradizione e bellezza burgos. tanto per cambiare c'e' una festa,
questa volta sono i santi pietro e paolo e per festeggiarli qui i burgosesi si dividono in gruppi tipo le nostre contrade, tutti vestiti di bianco con la fascia in cintura e il fazzoletto al collo di colori diversi. poi fondamentalmente hanno un bella della contrada, la banda e le borracce di vino da spararsi direttamente in bocca e vanno in giro a ridere e a far della fiera. il comune organizza il concorso dellee tapas e le puoi assaggiare tutte pagando 1.50 la tapa o 2.20 tapa + caña. ci sono musici, maghi e giocolieri ed e' tutto un gran bel casino. sopra la citta' c'e' il castello
e in mezzo l'enorme e bellissima cattedrale. burgos e' una delle citta' toccate dal cammino di santiago e la strada che fanno i pellegrini e' segnalata dalle conchiglie incise sull'asfalto. i tetti e i campanili sono colonizzati dalle cicogne e l'aria e' fresca anche se il sole spinge anche qui!
la sera (e lo faranno tutta la settimana) nella parte del letto del fiume in secca fuochi d'artificio in centro citta' con tanto di luci e lampioni spenti e traffico deviato. aaahhh!! devo avere dei geni spagnoli perche' qui ho trovato un intero popolo che ama i fuochi quanto me!!!

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bilbao 30/06

sveglia ore 9.oo, zaini e bus per Bilbao. la stazione e' fuori dal centro ma fattibile a piedi, unico problema sembra essere Augustin il cs che ci ha dato disponibilita' che nn sembra essere piu' disponibile... mah, ci convinciamo che sia meglio cosi' visto che ha la faccia da serial killer pero' e' poco simpa!!

x fortuna ci siamo portati un elenco di pensioni x ogni citta' e nella mappa della i ne troviamo altre percio' anche stanotte siamo a posto. la pensione e' gestita da un folle daltonico percio' ogni muro, soffitto, pavimento e porta ha un colore diverso e fluorescente ma a parte questo il resto e' ok. dalla stazione venendo in centro
siamo passati dal guggenheim e puppy e visto che avevamo gli zaini e faceva un caldo totale abbiamo pure sbagliato strada e fatto 2 volte la stessa ritrovandoci al punto di partenza... alla fine ci siamo arresi e siamo andati in centro con la metro... alle 7.oo ci riprendiamo un po' e usciamo a vedere il centro di bilbao molto bello e strano, ci sfondiamo di gamberi al buffet libre e rientriamo, la citta' sembra quasi deserta tranne la via del nostro ostello che scopriamo essere una delle 7 calles in particolare quella prediletta dai giovani musicisti che se gli vien voglia si mettono a cantare e suonare la chitarra alle 4 tanto l'arte nn ha orario...

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jueves, 9 de julio de 2009

V de vislumbrar

Situazione sportiva. Visto l’argomento consiglio la lettura solo alle persone ammalate di calcetto.
Dopo circa una settimana di ricerche ho trovato l’ufficio del futbol sala: una stanza al secondo piano dell’uffico del ben piu’ rinomato futbol. Quindi anche qui siamo i fratelli sfigati, solo un po’ piu’ organizzati. Mi ha ricevuto un omino molto preparato, un certo juami, che mi ha illustrato la situazione deportiva a valencia. Qui ci sono 2000 bambini che giocano a futbol sala, praticamente ogni squadra di calcio a 5 ha tutto il settore giovanile a partire dai 6 anni in su (oltre alla squadra femminile). Per fare un piccolo paragone (considerando che reggio emilia non e’ valencia come dimensioni), quest’anno con i bambini penso non ci abbia lavorato nessuno a reggio.
La seconda cosa che mi ha raccontato e’ che qui per fare l’allenatore devi fare un specie di corso universitario di 2 anni, una specie di isef, altrimenti non puoi allenare. Questa cosa, insieme a quella precedente, crea a catena tutta una serie di conseguenze: i giocatori spagnoli disponibili in citta’ sono tanti, spesso si gioca solo per poter essere allenati da un certo allenatore, nessuno prende una lira fino alla serie B (loro la chiamano primera A).
Per farvi un esempio quando ho preso contatti per poter giocare con una squadra mi hanno chiesto chi mi aveva allenato in italia!
Queste sono le differenze piu’ grosse.
Il tipo dell’ufficio mi ha mandato a casa con un elenco di squadre da chiamare di primera A e primera B. mi anche dato il numero di una squadra della liga de plata (la nostra a2), ma dicendomi che è un po’ complicato giocare li’ e che sono un po’ vecchio. C’era anche il numero di un procuratore ma non ho capito bene come funzionava e ho lasciato perdere.
Ho cominciato a chiamare un po’ qui e un po’ lá. A valencia ci sono 2 squadra di serie B e 4 di c1 (solo in cittá). Se ci allarghiamo un po’ diventano molte di piu’. Hanno anche una squadra in a2 (hanno fatto uno sponsor su internet che imita una vecchia pubblicita’ della nike con i giocatori che si passano la palla da una parte all’altra della citta’: terribile!).
Finora mi hanno risposto le 2 squadre di serie B. una è l’eletronica manises, una squadra che da 3 anni gioca la categoria, l’altra e’ il dominicos, neopromossa, squadra dei frati domenicani. In quest’ultima c’e’ un ragazzo che ha giocato in italia a magione qualche anno fa e con cui mi ero sentito questo inverno. Dovrei incontralo venerdi’. Ogni volta che lo sento mi ricorda sempre che qui non ci sono soldi!


Ho parlato con entrambi i direttori sportivi di queste squadre, molto gentili ma non ho ancora avuto loro notizie. Mi hanno detto che non dovrebbero esserci problemi a fare le pretemporada, che mi chiamano loro e ci troviamo a tomar un cafe.
Mi sono fatto una ricerca su internet per capire un po’ come funzionano le cose. C’e’ un sito che si chiama doblepenalti.es dove ho ritrovato gli stessi esagitati italiani che si insultano e polemizzano su tutto. Insomma siamo molti simili.
D’estate non c’e’ verso di fare un torneo. Ci sono solo 24 ore, quasi tutte giocate da societa’ di calcio a 5 oppure da calciatori e in citta’ un po’ lontane da qui. Mi hanno detto che pero’ e’ un po’ pericoloso perche’ finisce sempre un po’ male, un po’ i calci, un po’ per la situazione.
Quindi resto in attesa. Faccio qualche corsa nel turia. Le palestre che ho trovato o fanno cagare o sono care. Vedro’ di tenermi in forma in qualche modo.
Per ora da valencia fubito (la parola spagnola per dire calcetto) e’ tutto.

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san sebastian 28-29/06

da pamplona son 2 ore di pullman che mi dormo in blocco, Massi dice che e' stato come attraversare la svizzera (!) arriviamo verso le 12.oo e anche se l'aria e' fresca fa un caldo che achichorra!! andiamo in centro, troviamo la i mitico sponsor del nostro viaggio e via, mappa della citta', internet ecc... da Pamplona abbiamo prenotato a culo una camera in una pensione nel pieno centro storico percio' ci compriamo 2 o 3 cose care come l'oro x pranzo e via. la camera e' molto carina, con bagno, frigo e tv e il tipo lava tutti i giorni, sembra inoltre che ci lavera' gratis pure i vestiti!! dopo la siesta ci scaliamo il monte Urgul
con parco naturale in riva al mare e ridendo e scherzando torniamo a casa dopo 3 ore morti. ri-usciamo a pinxar con pinxos superliffi appena fuori casa e per le 22.00 circa tramonto sull'oceano...

sveglia alle 10.oo spesa e spiaggia che fino alle 12.oo misura circa 10 m mentre
quando torniamo post siesta alle 17.3o ne misura circa 100!!! primo bagno nell'oceano buono, fresco, piuttosto pulito x essere in centro citta'!!

per la serata bissiamo le tapas e il tramonto e poi giro x l'altra parte della citta' di la' dal rio.
san sebastian e' molto carina, purtroppo gia' invasa dai turisti e anche un po' caruccia ma tutto considerato neanche tanto. ci si sta moolto bene. dopo 2 notti da surfer inoltre la cameretta accessoriata a pulita ci ha riviviti!!

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miércoles, 8 de julio de 2009

pamplona

sveglia un po' aggrovigliati, colazione del dinosauro Misho e bus per la Renfe. 2 orette buone di treno ed eccoci a Pamplona. iter perfetto di info e mappa della citta', chiamo Adur, il cs di qui che e' in spiaggia e ci diamo appuntamento in centro x le 5. entriamo a piedi a Pamplona e ci fermiamo a mangiare in centro, e' una citta' molto bella ma parecchio piu' cara di valencia e zaragoza!!
siesta nel parco e alle 5 Adur ci raccatta in coche e ci porta a casa. ci consegna le chiavi, mostra bagno e camera, cerca di farci fare gli spaghetti per merenda e annuncia che avendo passato la notte in spiaggia va a morire a letto che non ne puo' piu'. verso le 8.00 usciamo e con l'ascensore diagonale saliamo al centro. Adur ci ha indicato i posti migliori per pinxos (come tapas) e x cenare, seguiamo i suoi consigli e mangiamo bene e a prezzi molto buoni. qui a pamplona la sera i ragazzi mangiano e bevono seduti per terra di fronte ai locali. verso la mezza belli cotti e pronti x dormire ci chiama Adur che nel frattempo e' risorto e ci invita ad andare con lui in un paese vicino ad una festa, decliniamo e facciamo bene visto che alle 8.30 del mattino quando usciamo x partire x san sebastian l'eroe non e' ancora tornato... gli lasciamo le chiavi in casa e caramelle e saluti e andiamo, ci mandera' un sms verso le 3 del pome dicendo che quella e' la nostra casa e di tornare quando vogliamo... mah...

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martes, 7 de julio de 2009

V de vuelta (dar una) zaragoza

partiamo dunque in trenino (solo 3-4 vagoni, qui lo chiamano pecorino) alla volta di Zaragoza. attraversiamo una valle di nulla (secondo quello che vedo di quando in quando essendo che dormo quasi sempre) passando paesini dispersi (anche uno che si chiama CELLA (aaahhh il Jolly!!) anche se loro lo pronunciano seiia) per circa 4 ore. arriviamo alle 2 con un caldo atomico, con il bus raggiungiamo il centro dove invece fa davvero caldo e dopo un info point, la cartina e una volata in internet x controllare il nostro contatto vediamo un po' di cose poi ci schiantiamo in un parco a riposare. verso le 6 torniamo in centro passiamo nella cattedrale megagalattica, un'installazione di arte contemporanea, matrimonio con petardi e i vari monumenti ed attrazioni consigliateci dall'infopoint.

alle 8 arriviamo a casa di Misho un surfer slovacco e lo aspettiamo 10 min mentre torna dal lavoro. ci porta su in casa, ci mostra il letto (singolo) dove dormiremo senza lenzuola avvolti nei onstri parei e ci docciamo e prepariamo, alle 9 e rotti torna Luca l'altro inquilino abruzzese che la settimana seguente tornera' in italia e partiamo per la serata. raggiungiamo altri 3 loro amicii messicani (Luiz, Renato e sua moglie Andrea) e Diego spagnolo coi quali "ponemos un bote" che viene a dire dare tutti 10 euri a Diego che si occupera' di procurare cibo e bevande x tutti infatti comiciamo nel primo locale con caña (birra piccola chiara) e una tapa di champignones (funghi cotti nel burro con un gamberetto dentro infilzati su una fetta di pane), poi il secondo bar con bere e sardinas e papas (patata lessa con formaggio fuso) e il terzo con sardinas, insalata di pomodoro, misto di salsicce e pane. a questo punto e' la mezza e cerchiamo un posto dove Misho possa esibirsi, al Sol si balla latino americano, i messicani ci abbandonano e il nostro e Luca si lanciano in pista. torniamo a casa verso le 3.30 e fa un freddo biffero!! a casa c'e' caldo ma il fumo nei locali, il vento e parlare urlando tutta la sera hanno massacrato la mia gola e parlo come eva robins. ma l'esperienza ne valeva la pena!!

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lunes, 6 de julio de 2009

v como volver

siamo tornati (volver vuol dire tornare, come il film di almodovar) a valencia dopo il nostro giro al nord. Abbiamo visto un pezzetto di spagna molto diverso da quello a cui eravamo abituati, un po' piu' ricca, turistica e nord europea. E' stato bello anche solo viaggiare per vedere cosa c'e' in mezzo tra una citta' e l'altra: la spagna e' territorio sconfinato e da valencia a zaragoza ad esempio c'è' il nulla (montagne e campi di grano).
Dopo 6 giorni di ragionevole caldo (alla sera al nord ci voleva il golfino) abbiamo ritrovato una valencia caldissima. Di giorno c'e' un caldo incredibile, di notte va un po' meglio ma comunque caldo. Finalmente la Benni ha i piedi caldi! La citta' `sempre in grande movimento, soprattutto a ridosso dei fine settimana, quando il centro e la spiaggia si riempiono a dismisura, soprattutto di turisti italiani, riconoscibili dallo zaino invicta.
La novitá' piu' grande e' che abbiamo una casa. In realtá abbiamo una stanza (habitacion) ma e' un grande passo in avanti rispetto all'ostello. Qui adesso possiamo cucinare, mangiare in un piatto, bere da un bicchiere, stare seduti a tavola, oltre a non avere sempre valigie tra i piedi e un senso di precarieta' continuo. Quindi casa nuova vita nuova. Ci siamo ambientati bene e ci muoviamo gia' con disinvoltura. Non è sicuramente un castello ma stiamo cominciando ad apprezzare tante piccole cose: la vista alberata dalla finestra,

i nostri coinquilini, la corrente che fa aria nella nostra stanza, il parco nel turia a 2 passi.
Cominciamo a mettere in ordine anche gli altri pezzi anche se andare a piedi dilata tantissimo i tempi e il caldo stronca. Siamo alla ricerca disperata di 2 biciclette. Qui a valencia ogni angolo e' pieno di bici chiuse male, quindi senza ruote, senza sellino, con alcune che giorno dopo giorno vengono saccheggiate dei rimanenti pezzi. Insomma c'e' un mercato delle bici rubate notevole e ci stiamo informando anche sul tipo di lucchetti e le varie procedure per evitare di esserne vittime.
Abbiamo individuato una palestra dove andare a fare allenamento, altrimenti vedremo di arrangiarci nel parco. Dobbiamo sbrigare alcune beghe burocratiche che ci trasciniamo da quando siamo arrivati: ma della burocrazia spagnola abbiamo gia' detto.
Il tempo ha cambiato molto consistenza. A parte gli orari completamente spostati per pranzare e dormire, la nostra mancanza di impegni definiti ci ha fatto perdere la cognizione del calendario tanto che un giorno siamo stati fuori tutta una mattina convinti che fosse venerdi' invece che sabato (e la differenza e` notevole visto che di sabato i gestori dei negozi sono praticamente tutti al mare).
Abbiamo molto tempo per fare le cose con calma e questo da un lato e` molto bello e rilassante, dall'altro cominciare ogni giornata senza un piano definito alla lunga e`un po' frastornante, almeno per me.
La dimensione della citta' offre tantissime cose, soprattutto d'estate dove la gente e' praticamente sempre fuori casa. Ci sono festival, ferie, mercatini, sagre, iniziative culturali praticamente ogni giorno e in vari punti della cittá. Molte cose sono anche delle taronate come la sfilata delle baby fallere (un vestito tradizionale che si usa soprattutto nella festa di marzo de las fallas) e la guerra tra mori e cristiani con tanto di cavalli, fucili a salve, orchestra, speaker, dialoghi e castello di cartone sulla spiaggia.
Il mare è abbastanza vicino e in una ventina di minuti possiamo arrivare.
Poi e' sempre un bel casino di gente, anche un po' sporca per le cartacce e le lattine lasciate in giro. Il mare e' caldo e ci sono i pesci volanti. Davvero, tutto il giorno saltano e ricadono di pancia in acqua a pochi metri dalla costa. La prima volta e' stato un po' inquietante vederli, ma i nostri amici indigeni ci hanno detto che e' normale.

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V de vivienda

iniziata ufficialmente la prima settimana nella nuova casa, il we e' stato piuttosto denso...la prima cena con 3/4 degli inquilini,
nell'ordine Bernadetta la mamma di Monika in visita x qualche giorno (e' polacca ma vive in svezia), Monika la "padrona" di casa (polacca, vive qui dopo america latina, svezia e barcellona), Massimino e sulla destra Chiyo (si dice ci'o) la fidanzata giapponese di Juan che e' nella foto dopo infatti il pranzo seguente hanno cucinato loro arroz al horno
che e' tipo una paella fatta al forno a 30000 gradi che considerando la caldazza e' un'abitudine strana infatti pranzando alle 3.30 circa siamo arrivati in spiaggia alle 7 con ancora tracce di arroz in circolo... la sera comincia la feria de julio cioe' spettacoli e fuochi artificiali TUTTI I SABATIIII alla playa de las arenas... aaahhh... a tornare a casa ci ha dato uno strappo in macchina Jordi un valenciano che abbiamo conosciuto tramite Couchsurfing e con il quale (insieme a Raul, Michael e Felipe) abbiamo passato la serata. come in italia ad ogni incontro dovevamo spiegare perche' partivamo, qui c'e' da dire come mai sei venuto, pero' un po' per praticare l'idioma un po' per rompere il ghiaccio per ora funziona anche perche' essendo tutti un po' zingari come e peggio di noi a loro sembra normale che uno molli tutto per viaggiare e sperimentare...

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