V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

lunes, 21 de junio de 2010

VERDE E AZZURRO


in casa di matti e la chiara a dublino, preparando da mangiare lenticchie e orzo, nel giorno più lungo dell'anno.
A dublino splende un sole fantastico da 3 giorni tanto che sembra quasi una balla che il resto dell'anno il clima sia rigido, freddo e piovoso come rievoca il nome in lingua originale della cittá: pozzo nero.
Invece di un pozzo nero abbiamo trovato tanta luce e un verde che riempie lo sguardo in ogni direzione.

E poi un azzurro fino a notte con un tramonto che non finisce mai e si espande per ore fuori dalla finestra, interrotto dal passaggio lento degli aerei in atterraggio. E ci siamo trovati sul balcone tutti e 4 come ebeti di fronte allo spettacolo che si celebra all'orizzonte.
Toccare l'irlanda è uno degli ultimi passaggi del nostro viaggio.
Concluso l'anno all'estero il 17 di giugno scorso, abbiamo salutato ufficialmente anche la spagna con l'estate giá in sottofondo, con la voglia di siesta nel pomeriggio e di giornate che si allungano nella sera. Qualche saluto alla huerta e ai giorni fuori dal mondo, ad amici, mare, parchi e strade, il kebab pakistano di machado, l'orxata di alboraya. E l'incantesimo dell'aereo ci materializza sull'enorme citta' verde.
Abbiamo vissuto 3 giorni di stacco completo da tutto, facendoci coccolare dai nostri amici e dalla loro casa super accogliente. È facile riabituarsi ad un letto appoggiato sul pavimento e non a 2 metri di altezza, ad un bagno con l'acqua calda e il getto potente, al riscaldamento quando hai freddo, alla linea internet che funziona, alla lavatrice che lava e trasforma i nostri ormai logori vestiti in una specie di nuovo inaspettato guardaroba morbido e profumato. D'altro canto, se abbiamo imparato qualcosa quest'anno, è che ci si può abituare davvero a tutto, anche a quelle cose che al primo impatto sembrano inaccettabili, come il bagno senza porta mentre nell'altra stanza cantano e ballano, e tra te e gli altri c'è una timidissima tenda rossa.
Nel fine settimana siamo stati in un locale nel centro (blasfemicamente costruito recuperando la struttura di una chiesa e quindi chiamato churh!) a festeggiare il compleanno di un ragazzo finlandese. Passato un certo orario la temperatura delle guinnes e quella della distesa all'aperto cominciano ad essere molto simili. Le prove del nostro inglese non sono andate malaccio, ma fin quando è un inglese parlato da uno straniero ancora ancora, con gli autoctoni irlandesi proprio niente da fare, neanche una parola.
Non mi ricordavo quasi nulla di dublino. Pur essendoci stato altre 2 volte nei miei ricordi è rimasto poco più del liffy e di temple bar. Invece merita ben più di uno sguardo attento questa terra ordinata e selvaggia al tempo stesso. Questa metropoli che ha il sapore della campagna ovunque.
Nel parchetto sotto casa decine di bambini di ogni provenienza giocano insieme superando le leggi della fisica italiana in cui questo spettacolo sarebbe praticamente impossibile, non solo perchè bambini cinesi, ghanesi, polacchi e irlandesi giocano insieme, ma perchè giocano sotto casa. Guardare da lontano il proprio paese è un esercizio interessante anche se sempre di più avvilente e sconcertante. Chissá se riusciremo mai a trovare un modo per non sentirci così ogni volta che ci pensiamo. E vivere con speranza anche gli eventi più grigi.
Il rientro in italia si avvicina a grandi passi: tra 2 settimane esatte, invece che in cucina nella postazione di matty, saremo a tavola a mangiare prosciutto e parmigiano e a rimettere mano a tutti quei pensieri e progetti covati e ricovati fin qui. La realtá attende lo sforzo di concretizzazione.
Oggi lasciamo dublino per stoccolma. In serata assaggeremo un altro teletrasporto ryan air e ci addentreremo alla scoperta di un paese di cui sappiamo poco poco. Per ora sappiamo che tutto è molto più caro delle nostre popolari percezioni spagnole ma anche molto affascinante: stoccolma si estende su 14 isole, come una venezia, magari un po' più freschina di quella della laguna nostrana. E poi il giro prosegue a gnesta di cui sappiamo solo essere la cittá di larson, lo scrittore di uomini che odiano le donne. L'obiettivo finale e' la festa di mezza estate in programma alla fine di questa settimana, con balli e fiori a celebrare la luce più lunga e l'estate fugace. In compagnia di Inger e Ann, le presidi svedesi conosciute qualche tempo fa. Bello riscambiarci il favore dell'ospitalitá, da tempo speravamo di trovare il modo di visitare la svezia ma spesso non è così semplice.
Alla fine ci siamo detti: ma vaffanculo, facciamolo e basta!

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