V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

martes, 7 de julio de 2009

V de vuelta (dar una) zaragoza

partiamo dunque in trenino (solo 3-4 vagoni, qui lo chiamano pecorino) alla volta di Zaragoza. attraversiamo una valle di nulla (secondo quello che vedo di quando in quando essendo che dormo quasi sempre) passando paesini dispersi (anche uno che si chiama CELLA (aaahhh il Jolly!!) anche se loro lo pronunciano seiia) per circa 4 ore. arriviamo alle 2 con un caldo atomico, con il bus raggiungiamo il centro dove invece fa davvero caldo e dopo un info point, la cartina e una volata in internet x controllare il nostro contatto vediamo un po' di cose poi ci schiantiamo in un parco a riposare. verso le 6 torniamo in centro passiamo nella cattedrale megagalattica, un'installazione di arte contemporanea, matrimonio con petardi e i vari monumenti ed attrazioni consigliateci dall'infopoint.

alle 8 arriviamo a casa di Misho un surfer slovacco e lo aspettiamo 10 min mentre torna dal lavoro. ci porta su in casa, ci mostra il letto (singolo) dove dormiremo senza lenzuola avvolti nei onstri parei e ci docciamo e prepariamo, alle 9 e rotti torna Luca l'altro inquilino abruzzese che la settimana seguente tornera' in italia e partiamo per la serata. raggiungiamo altri 3 loro amicii messicani (Luiz, Renato e sua moglie Andrea) e Diego spagnolo coi quali "ponemos un bote" che viene a dire dare tutti 10 euri a Diego che si occupera' di procurare cibo e bevande x tutti infatti comiciamo nel primo locale con caña (birra piccola chiara) e una tapa di champignones (funghi cotti nel burro con un gamberetto dentro infilzati su una fetta di pane), poi il secondo bar con bere e sardinas e papas (patata lessa con formaggio fuso) e il terzo con sardinas, insalata di pomodoro, misto di salsicce e pane. a questo punto e' la mezza e cerchiamo un posto dove Misho possa esibirsi, al Sol si balla latino americano, i messicani ci abbandonano e il nostro e Luca si lanciano in pista. torniamo a casa verso le 3.30 e fa un freddo biffero!! a casa c'e' caldo ma il fumo nei locali, il vento e parlare urlando tutta la sera hanno massacrato la mia gola e parlo come eva robins. ma l'esperienza ne valeva la pena!!

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