V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

domingo, 4 de octubre de 2009

v de vida

Le prime settimane di rientro a valencia sono state molto belle. la citta', le attivita' ci hanno travolto e in poche ore e' stato quasi come non fossimo mai partiti. cene con gli amici, allenamenti e partite della squadra di Massi, incontri di intercambio linguistico (una scusa geniale per uscire e fare chiacchiere) e poi bagni al mare (ebbene si, si fa ancora il bagno) passeggiate, concerti, petardi e festeggiamenti di santi tutti i giorni e a tutte le ore. e ancora incontri con l'associazione di volontariato, ospiti venezuelani da londra, critical mass in citta', giri nel turia, libri e film in spagnolo, amici che partono e altri che arrivano, bar di tapas, ristoranti cinesi deserti, spese al mercadona, la "gota fria" (da un momento all'altro secchiate d'acqua dal cielo e poi il giorno dopo come non fosse successo nulla un sole da chissa') e cosi' via. su tutto questo pero' spiccano i 2 giorni da Raul, il ragazzo di Francesca. ad un 40 minuti di metro da Valencia e altri 20 a piedi arriviamo in un tardo pomeriggio caldo e ventilato, un cielo pulito e tirato a lucido sopra ad una casa bianca in mezzo agli agrumeti. e' un vecchio casolare rappezzato allegramente e fantasiosamente da Raul e dai suoi amici dei quali avremo un assaggio nelle ore a seguire visto che il suo cortile e' sede di un viavai continuo di ragazzi, bebe', signore in motoretta ecc. mangiamo la fideua che Raul ci ha preparato con le verdure che coltiva, parliamo e sorridiamo, facciamo una passeggiata intorno e mentre Raul confabula con le sue compagne di coltivazioni aspettiamo la sera chiacchierando con Francesca in mezzo alle evoluzioni silenziosamente illogiche dei pipistrelli. ceniamo e ci diamo l'appuntamento per la mattina dopo "presto" per lavorare un po' prima di andare. quindi all'alba delle 8 ci alziamo, una leggera bruma sembra fingere una tardiva alba, desayunamos con frittata di verdura e te' e poi Raul ci mostra come trapiantare i cavoli nell'orto. lavoriamo abbastanza in silenzio, di quando in quando Raul ci spiega il perche' di quello che facciamo e come mai si faccia cosi' piuttosto che in un altro modo, risponde molto gentilmente alle mie domande sulle coltivazioni, sulle stagioni qui a valencia e scopro un sacco di cose nuove. verso le 11.30 arrivano una coppia di amici per andare con Raul e Francesca ad un pranzo e sulla strada ci allungano alla metro. torniamo a valencia piu' ricchi di una zucca (strepitosa) menta e limoncello per infusioni, di una strana stanchezza soddisfatta, di aver potuto vedere e toccare un ragazzo decisamente in gamba che semplicemente vive la vita che gli piace. forse non saprei ancora fare un disegno di Raul, ma sicuro comincerei dal sorriso.

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