V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

sábado, 29 de agosto de 2009

v como vamos a ver

Fine agosto e quasi 3 mesi di spagna. Mille cose successe, mille cose fatte, accadute o solo pensate.
La scorsa settimana siamo tornati dal nostro viaggio di follia in francia: in una fattoria sperduta ad ovest di parigi a delirare sulla vita, sulla religione e sui massimi sistemi tra corsi, chiacchiere piu’ o meno informali e sensate.
L’obiettivo del viaggio era di chiarirmi alcune idee rispetto al mio lavoro. Alla fine è risultato ben altro, aprendo riflessioni molto piu’ ampie rispetto al senso delle cose e dei progetti presenti e futuri.
Siamo cosi’ rientrati un po’ frastornati in un’atmosfera irreale e sospesa nel vuoto della valencia estiva. E’ stato molto strano tornare a casa a valencia e non a reggio emilia, in una casa ancora molto anonima e non nostra. D’altro canto la sensazione di non avere una base ferma a cui tornare lascia una sensazione di leggerezza che da tempo non provavo. La stessa che adesso ci permette di fare valigie leggere, di portarci dietro l’essenziale, di essere estremamente flessibili di fronte ad un viaggio o ad un trasloco.

Penso che ormai siamo in chiusura di un’altra fase di quest’esperienza e sará il viaggio in italia a fare da spartiacque. Dopo di chè a metá settembre cominceremo a fare un po’ piu’ sul serio, a cominciare a delineare delle scelte piu’ precise rispetto a quello che vogliamo fare qui a valencia, che sia lavorare, che sia studiare, che sia non fare nulla. Ognuna con i suoi pro e contro, ognuna con il suo codazzo di conseguenze a breve e lungo periodo.
Non ho assolutamente le idee chiare. Certo è che l’occasione di poter scegliere davvero di fare quello che si vuole e desidera non capita tutti i giorni. Sono quelle domande trabocchetto che ci facciamo continuamente e a cui diamo risposte spesso superficiali come: se potessi che lavoro faresti, dove vivresti, come sarebbe la tua giornata ideale? Rispondere davvero è molto complicato.
Tutti ci domandano a che punto siamo. Se abbiamo finalmente messo la testa a posto e abbiamo trovato questo benedetto lavoro o stiamo ancora scialacquando quei 4 soldi che abbiamo da parte.
C’è tutto un mondo che ci richiede di rientrare dentro uno schema molto preciso e io non ho ancora capito se questa è una strada o solo una trappola da cui ho tentato piu’ volte di scappare. E che quindi facilmente mi porterebbe di nuovo allo stesso vicolo cieco.
Sono curioso di vedere l’effetto che fará tornare in italia e a reggio emilia in particolare.
In questi mesi di distanza ho intensificato le mie perigrinazioni su internet scorgendo una quantitá di immagini e spaccati del mio paese davvero inquietanti e penosi. Dal punto di vista di chi in italia continua coraggiosamente a starci e anche da quello di chi invece sente il bisogno di prendere le distanze o semplicemente non riesce a capire quello che sta succedendo. In italia come nel resto del mondo. Il nostro coinquilino venezuelano arturo ci ha detto che gli viene da ridere quando gli europei parlano di crisi. Credo ci faccia bene spostare un po’ il punto di vista e aprire lo sguardo su altri modi di vedere e vivere il mondo.
Da alcuni giorni abbiamo completato le pratiche burocratiche e siamo ufficialmente cittadini valenciani con tanto di medico di base e residenza ufficiale.
Abbiamo vissuto in diretta per l’ennesima volta cosa vuol dire nascere dalla parte giusta del mondo e avere certe porte che si aprono in un certo modo mentre, se nasci da quella sbagliata, sono davvero cazzi tuoi e tutto si complica e mai una volta per tutte.
Il nostro spagnolo progredisce lentamente. Alla sopravvivenza stiamo agiongendo piccole parole e modi di dire che ci fanno sentire un po’ piu’ inseriti e meno monchi nella possibilita’ di esprimerci. Attendiamo con ansia il primo sogno in spagnolo.

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