V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

lunes, 5 de octubre de 2009

murcia ida y vuelta

Prima trasferta per me, in viaggio in veste di tifoso ufficiale in quel di murcia, circa 300 km a sud di valencia. 3 di pulman ad andare e 3 a tornare erano una massacrata in italia, lo sono state anche qui in spagna, con l’aggravante che al ritorno l’autista ha optato per la statale in mezzo alle colline invece che prendere l’autostrada. Motivo: non si sa! Da queste parti c’è molto l’idea che quando una cosa si fa, si fa e basta senza chiedersi troppo il perché.
Come in generale mi sembra ci sia una rilassatezza nel bene e nel male che a tratti è inviadibile, a volte è un po’ difficile da gestire, specie per un precisino come me.
Partita carina, squadre sempre molto giovani, pressing a tutto campo, difesa a zona, ritmo alto, il solito possesso palla all’estremo.
Risultato finale 2 a 1 per i padroni di casa del Plastico Romero, squadra che da diversi anni aleggia nella prima metá alta della classifica di questo girone della serie B. e in effetti ci sono diversi giocatori molto in gamba. Buono il primo tempo, nel secondo abbiamo sofferto parecchio perdendo nel finale su ineccepibile tiro libero dai 7 metri.
Quindi dopo 3 partite abbiamo 3 punti, con una vittoria fuori casa e due sconfitte di misura contro 2 squadre sulla carta con molte ambizioni. Per una neopromossa non c’è male anche se a porteriori bastava poco per fare qualcosa di più.
Per me c’è ancora da lavorare parecchio anche se a tratti negli allenamenti comincio a far vedere qualcosa di buono e ad uscire dalla dimensione dell’oggetto misterioso.
Certo che a volte la mancanza delle casacche, le pozze d’acqua sparse per il campo a causa del periodo degli acquazzoni della gota fria, gli esercizi con 10 variabili da capire e mettere in pratica non hanno aiutato a farmi valere.
In settimana poi è arrivato un nuovo giocatore, un certo edu, giocatore mostruoso con una decina di anni di esperienza nei professionisti: nell’allenamento che ha fatto con noi ha passeggiato per il campo facendo quello che voleva con la palla facendomi capire che esistono livelli a cui un giocatore può arrivare che nemmeno immaginavo.
La situazione in squadra ora è di 15 giocatori tra i quali per ovvie ragioni io sono l’ultima ruota del carro. Non è per niente facile ritagliarmi una spazio. Per lo meno dalla prossima settimana dovrebbero essere risolte le beghe burocratiche legate al tesseramento. Tra l’altro ho scoperto che per una serie di equivoci il transfer era giá disponibile da 3 settimane ma i dirigenti si sono dimenticati di verificarlo, un po’ perché ero in italia quando è arrivato, un po’ perché evidentemente non c’è molta fretta di farmi giocare.
Diciamo che rispetto agli utlimi 10 anni in italia le cose sono un po’ cambiate. Niente soldi, organizzazione che va e che viene, considerazione tutta da costruire: come salto non c’è male!
Si vede che mi piacciono le sfide complicate.
Per l’angolo delle curiositá il pranzo della trasferta è stato un panino al volo assortito, prosciutto e formaggio o salame oppure mortadella. Coca cola (normale o zero), patatine e banana. 15 minuti nel parcheggio di un autogrill. Poi per il ritorno avevamo preparato un sacco di roba per merendar: con panzerotti, merendine e biscotti al cioccolato, succhi di frutta e schiacciatine.
L’autista ha chiesto se andavamo a fare una gita quando ha visto il minifrigo e i 6 sacchetti del mercadona.

Mi sono mancate un po’ le solite telefonate del sabato pomeriggio per sentire come erano andate le cose sugli altri campi. Mentre attraversavo le colline e le campagne murciane e alicantine illuminate dalla luna piena, un pensiero è volato in italia. Mentre accanto a me dilagavano le barzellette incomprensibili in castigliano e valenciano.
Ho avuto modo di parlare con alcuni compagni che mi chiedono come sia possibile che in italia succedano certe cose e alla fine della nostra conversazione le loro conclusioni sono state: “Tio, en italia es pejor de cuando nosostros tenebamos Franco! No lo credia”.
“Yo tanpoco!”

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