V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

lunes, 4 de enero de 2010

v como vendran los reyes


6 gennaio alle porte e invece di calze per la befana qui si aspettano i re magi. Insieme a tutti i babbi natale impiccati, a balconi e finestre ci sono questi inconsueti trietti di piccoli personaggi che quatti quatti sembrano più intenti in un furto che non a portare doni. E le ondate migratorie degli ultimi anni rischiano di dare un’immagine molto diversa di 3 arabi che entrano di nascosto dalla finestra.
A parte gli scherzi, qui los reyes sono molto importanti e quasi quasi si va più di regali adesso che non a natale. Noi non ci siamo molto fatti coinvolgere dalle festivitá valenciane. Abbiamo passato un capodanno molto alternativo, tanto alternativo da esserci accorti di essere nel 2010 circa 20 minuti dopo che la gente per strada avesse fatto la malora allo scoccare della mezzanotte con conti alla rovescia, spumante, chicchi d’uva, urla, abbracci e auguri. “Toh, guarda, è mezzanotte e venti!” Siamo stati soli soletti in una casa di campagna dove ha soffiato per 2 giorni un vento incredibile che ha scoperchiato coppi, comignoli, vasi e semilleros. Cena con risotto ai porri, bietole dell’orto e patate cotte nel camino.
Per i re magi abbiamo fissato qualche incontro con amici che non vediamo da un po’ ma non abbiamo in programma di appendere niente da nessuna parte (ammesso che si appenda qualcosa come tradizione), né tantomeno di andare al corte ingles o ai bazar cini a comprare regali e regalini.
Chiusa la parentesi italia e chiusa la pausa delle feste si riprende con la nostra vita valenciana, fatta di tante cose strane, belle, a volte non chiare nemmeno a noi. Quest’ultima settimana è stata una overdose di progetti. I 6 mesi che restano del nostro progetto iniziale sono stati riempiti di kilometri di viaggi e di concatenamenti improbabili. Ma a forza di provare e riprovare ne è uscito fuori un piano fattibile. Adesso bisogna solo mettersi di buona volontá a cercare su internet tutte le informazioni necessarie, a mandare mail, incastrare i mezzi di trasporto e il gioco è fatto.
Valencia resta comunque la nostra base almeno fino a giugno anche se ci piacerebbe cambiare un po’ aria, partendo magari dalla casa per la quale abbiamo avviato una ricerca con tempi tecnici un po’ strettini. Non che si stia male qui ad oriols, il quartiere dove viviamo adesso, ma avvicinarci un po’ al centro della cittá e alla metro che va a casa di raul in campagna non sarebbe male. Abbiamo forse anche la possibilitá di spendere qualcosa di meno e magari di vivere da soli per provare anche questa parte. Prima però occorrerá misurarsi con il mercato pazzo delle case di valencia, in cambiamento giornaliero e con caratteristiche sempre tutte da verificare, anche perché nella miriade di annunci su loquo.com si annidano una marea di porcherie e di fregature.
Mal che vada ce ne staremo qui a mangiare el jamon serrano che ieri notte ha portato da malaga il nostro coinquilino arturo, una zampa di porco che ora giace, mezza mozzata dai tagli affilati e scomposti del coltello di cucina, dietro la porta della cucina. Con la parvenza più di deterrente ad entrare in cucina che non quella cosa buonissima che è.
Per i prossimi mesi da queste parti si avvicina il momento de las fallas, la super festa di carnevale tra le più conosciute al mondo. Le descrizioni che ci hanno fatto i sopravvissuti sono terribili, tanto che i valenciani doc nella settimana incriminata fanno di tutto per abbandonare una cittá impazzita, invivibile, invasa da orde di turisti ubriachi, di petardi e di ogni genere di attivitá molesta. Però la curiositá ci divora e faremo in modo di provare sulla nostra pelle.
Poi ci piacerebbe fare una puntatina in andalusia prima che arrivino i 50 gradi estivi. Vediamo come. Questa estate siamo andati al nord mescolando treno e autobus e non è andata male ma in andalusia le distanze sono molto grandi e non escludiamo di motorizzarci. La spagna sembra piccina ma in realtá nasconde territori sconfinati e per andare da valencia fino a siviglia ci sono quasi 1000 kilometri. Poi a giugno abbiamo pensato di andare a stoccolma a trovare le nostre amiche presidi incontrate l’anno scorso con couchsurfing. Ci hanno parlato della festa di mezzaestate e hanno fatto il grave errore di invitarci senza sapere che in qualche modo rispondiamo sempre all’invito. Abbiamo guardato sulla cartina e scoperto che la svezia sembra più un mucchio infinito di isole che non un pezzo di terra come eravamo soliti pensarla.
E poi tra un mese esatto siamo di nuovo in italia. Siamo tornati giá tante volte e questo sará il 4 ritorno in circa 8 mesi. Decisamente tanti, forse troppi perché il rischio è di vivere sospesi tra un volo aereo e un altro aumentando una scissione tanto forte tra la vita qui e la vita lá, tra due esistenze parallele vissute a 2 velocitá completamente diverse. Questo viaggio, a parte il mio ormai consueto corso a milano, ha anche altri appuntamenti. E probabilmente a reggio non pensiamo di starci molto. Stiamo provando ad organizzare una toccata e fuga alla libera universitá di alcatraz a casa del figlio di dario fo, sulle colline vicino a perugia.
I piani sono molti di più e non è facile tenerli a mente in modo sensato tutti, come non sará possibile concretizzarli completamente. Il 2010 si è presentato come una grande occasione di brainstorming in attesa di verificare che indirizzo dare allo scadere del nostro anno sabbatico. I 6 mesi precedenti ci hanno insegnato tanto, siamo fiduciosi che i prossimi facciano altrettanto.
E poi verranno i re…

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