V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

martes, 22 de diciembre de 2009

El circo del frio


Ultima partita del 2009 per il levante-dominicos. Anche questo giro me lo sono visto dalla tribuna con la differenza che questa volta ho fatto anche il riscaldamento in attesa che il campione della squadra sciogliesse le riserve sulle condizioni della sua caviglia. No so dire se questo sia un passo avanti o uno indietro. Alcuni miei compagni erano piuttosto indignati per questa cosa. Por mi parte ormai mi aspetto talmente tutto e ho giá visto tutto che non mi è sembrato molto strano nemmeno questo che qualche anno fa mi avrebbe mandato fuori di testa. A conti fatti poi ho preferito starmene in tribuna con la giacca piuttosto che in panchina, visto il freddo imperiale del palazzetto del cabañal. Qui i termosifoni non esistono nelle case come nelle palestre ed è davvero complicato stare per più di mezz'ora fermi senza cominciare ad inveire.
Nelle ultime 2 partite 6 punti ci hanno portato dall'ultimo al 7 posto ribaltando le ambizioni e le prospettive che adesso guardano verso l'alto. La partita di alboraya è stata un trionfo con un sonante 10 a 3 nel derby cittadino, una di quelle partite dove tutto gira bene e tiri in porta 2 volte e fai 2 gol al primo tentativo. Quella di ieri invece è stata la sagra degli orrori contro il dinamita albatera, che giá il nome poteva essere un indizio molto forte e l'arrivo a 10 minuti dal fischio di inizio una conferma. A tratti è stata anche una partita divertente. La benni ha paragonato la partita ad un circo tanti sono stati i gol sbagliati, i contropiedi, gli errori e le emozioni con noi che facciamo il 3 a 2 finale a 15 secondi dalla fine praticamente con entrambe le squadre che giocavano con il portiere fuori: incredibile. Ha risolto juancarlos con un pallonetto da metá campo a porta sguarnita.
L'anno si chiude con un bilancio in bianco e nero. Se paragono quello che ho costruito qui con quello che avevo in italia dovrei tagliarmi le vene, tante sono state le umiliazioni, i momenti di sconforto e la fiducia che mi ha abbandonato davvero tante volte. D'altro canto ho imparato tante cose e in cuor mio penso di aver fatto un ottimo lavoro mettendo insieme tutte le condizioni iniziali e in corso d'opera. Alla cena di natale della squadra molti compagni, sotto gli effetti dell'alcol, mi hanno dato ancora dimostrazioni di affetto: si vede che qualcosa passa nonostante in campo abbiamo condiviso davvero poche emozioni. Del resto sto scoprendo una parte di me che non pensavo fosse tanto pronta a sopportare e ad accettare cose del genere.
Con l'allenatore il feeling è sempre difficile anche se ci sono dei segnali incoraggianti come ad esempio qualche battuta fugace su come si dice cazzo dal fruttivendolo. Oppure con qualche inaspettato e avvinghiante abbraccio nei momenti delle ultime esclusioni. Tralasciando le motivazioni creative che io e il compagno di sventura juanito ci scambiano ridendo.
Questa settimana mi sono fatto una pera di calcio a 5. il mio portiere mi ha accompagnato a castellon a vedere i campioni dell'inter movistar. Anche lì un freddo da crepare e beffa delle beffe shumacher, il fenomeno della squadra, dopo 5 secondi di gioco si è fatto cacciare fuori con la più classica delle gomitate mancate al suo compaesano passariño. Del resto anche betao, il ciccione che gioca davanti e a cui non è possibile prendere il pallone, proprio mai, dopo aver segnato è uscito con la caviglia quasi rotta. Anche lui dopo pochi minuti di pista. C'erano comunque mariquiño, luis amado e bacaro che non sono gli ultimi scemi.
Non è stata una grande partita ma, come giá mi era capitato altre volte, apre la mente vedere lo sviluppo a grandi livelli di questo sport che sembra avere così poco a che fare con quello che sono (ero) abituato a giocare io. Comunque alla fine dei conti i campionissimi di madrid sono arrivati, hanno giochicchiato e vinto senza quasi sudare e senza fare niente di chè. Veni vidi vinci.
Io invece me ne sono tornato con il trenino de cercania ciucciandomi un viaggio di quasi 2 ore per tornare a casa, nel freddo della notte valenciana. Alla fermata dell'autobus notturno per tenermi caldo provavo a ripetere qualche cosa che avevo visto al palazzetto di castellon. La vecchietta in attesa nelle pensilina avrà pensato che ero il solito squilibrato del venerdì sera e il suo sguardo tradiva un “ah, non ci sono più i giovani di una volta! “ o uno sconsolato “ma in che mondo viviamo!”
Questa settimana abbiamo invitato il nostro coinquilino venezuelano a vedere la partita e il circo del frio credo lo abbia provato e che forse non lo vedremo più da queste parti. Di ritorno a casa siamo passati dal pavellon dell'universitá dove giocano quelli bravi e almeno ha avuto uno scorcio di qualcosa di carino, con tanto di trombone con le note dei boney-m.
Infine una nota particolare per il tifo di casa che questo giro si è esibito in una varietà di prese in giro davvero notevoli, dal classico bobo al più sofisticato me cago en tu padre que asco, al creativo vamos 10, eres una flecha, que bien con camara lenta.
Me ne torno in italia senza sapere neanche quando sará il prossimo allenamento, del resto sembra che da queste parti non sia molto di moda di allenarsi in questo periodo. Chi l'avrebbe mai detto eh!
Beh, buon natale levante, buon natale macsi y 1,2,3 dominicos!

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