V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

jueves, 31 de diciembre de 2009

V como vieja noche



Lo giuro: non mi stupirò più del clima di valencia! Non farò più l’espressione ebete di chi non capisce quando alla fine di dicembre ci sono 24 gradi, non dirò più che non ci posso credere quando esco alla sera solo con il pile e i mocassini, non farò spallucce ancora una volta quando mi affaccerò alla finestra alla mattina presto e non sentirò freddo. Insomma è ora di finirla. Non è possibile continuare. Va bene i geni padani, va bene che abbiamo iscritto nel codice genetico che l’inverno è l’inverno e si va con gli scarponi, il cappotto, la sciarpa e il cappello e si ha freddo comunque. Va bene che 30 anni di abitudini sono duri ad andare via. Però questa litania adda finì.
Così come non è carino raccontare che da 3 giorni stiamo con le finestre aperte tutto il giorno perché c’è più caldo fuori che in casa e stasera sono tornato a mezzanotte con il pile aperto. Vabbè, qui il clima è parecchio strano e penso di aver capito perché continuamente ci dicono che arriva l’inverno, perché più o meno dura una settimana, poi torna la primavera. Poi un’altra settimana e poi di nuovo la primavera e così via saltellando allegramente fino a marzo. è un concetto di inverno un po’ nuovo per noi ma non è male. Fatti due conti ci si potrebbe anche abituare alla svelta a questa strana sensazione di essere in una stagione indefinita tanto che oggi la benni mi ha chiesto: ma che stagione ti sembra?
Domani finisce il 2009. qui a valencia si festeggia la notte vecchia. Non si fa molto di speciale, cena a casa di amici, al massimo si va nelle case di campagna e in montagna per i più fortunati. Niente fuochi di artificio (la benni è in lutto già da settimane per questo). In compenso c’è il rito dei 12 acini d’uva da infilarsi in bocca al ritmo dei 12 rintocchi della mezzanotte. Non è importante mangiarli i chicchi, basta metterseli in bocca a ritmo delle campane poi si può sputare. Per chi non ama buccia e semi esistono le confezioni apposta con i 12 chicchi senza buccia e senza semi. Genial!
Ci faremo un capodanno alternativo nella famosa casa di campagna di alcasser facendo finta che sia un giorno come un altro lontano dai bagordi della cittá e dalla festa a tutti i costi.
Questo 2009 se ne va carico di un’esperienza di vita notevole. Tra forlì e la spagna abbiamo davvero fatto il pieno di posti, persone, paesaggi, novitá, cambi di prospettiva. Abbiamo fatto infiniti traslochi, trasportato pacchi, pacchetti, vestiti, libri, scatoloni più o meno ingombranti. Macinato kilometri su kilometri, cambiato le dimensioni del nostro sguardo sul mondo e sulla vita.
Un anno da ricordare, di quelli che non passano inosservati, denso di emozioni e di giornate, tante, da tenere care.
Il 2010 si apre ricolmo di progetti, piccoli e grandi, tutti ancora da mettere a fuoco: se non altro tutto questo girovagare ha allargato le possibilitá ben aldilá di quanto potessimo immaginare e oggi, a spasso nei campi di cipolle, ci è venuto quasi il mal di testa a pensare a tutti i plausibili percorsi che possiamo avviare per questo nuovo anno che viene.
Siamo tornati dall’italia molto provati. Lo sbalzo termico di meno 18 gradi all’andata e di più 20 al ritorno ci ha regalato un senso di spaesamento notevole. Misto alla velocitá del viaggio, lunedì sera di ritorno dall’allenamento mi chiedevo davvero dove cavolo mi trovassi in bici, senza giacca, in uno scenario tanto diverso da quello vissuto nella settimana precedente. La settimana di natale è stata super intensa. A parte parenti e familiari, mi sono fatto una trentina di incontri uno a uno o a coppie con una quantitá di chiacchiere smisurata. È stato molto utile rifare il punto con tutti ma alla fine la stanchezza si è fatta sentire e ci sono voluti 2 giorni di sonno per recuperare le forze. Adesso possiamo anche riprendere a far muovere le rotelle del cervello in blocco almeno fino a stamattina. Ogni ritorno è diverso e ogni volta reggio mi sembra diversa.
Questo giro ho ritrovato in essa una semplicitá e una dimensione così piccola che non avevo mai percepito. Sono rimasto turbato dalla fretta e della frenesia che il natale ha accentuato per le strade e ancora di più mi sono turbato di esserne turbato. In tanti ci hanno chiesto allora che facciamo e il lavoro e il diventare grandi. Non è che io abbia trovato molte risposte convincenti così come nessuno le ha trovate per avallare la vita che continua a fare e che abbiamo fatto fino all’altro ieri. Di certo abbiamo forse maturato la consapevolezza che qualche compromesso andrá pur cercato ma sempre con un occhio di riguardo per quelle cose che abbiamo capito essere tanto importanti per stare bene.
Feliz año a todos!

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