V de Vagabundear
ed ecco Novembre.
se non ci fosse un domani, un fra un anno, un poi, potrei davvero fermarmi qui. cosi'.
mentre
"...cosi', quando questo c'e' dato/ aneliamo ad altro ancora/ e un'egual sete di vita/ perennemente ci affanna."
e quindi ecco l'autunno, con un mese di ritardo pero' sono qui. la stagione del raccogliere e preparare per l'inverno che verra'. ho cicalato tutt'estate e anche se la mia tana sara' calda e non manchera' il cibo ugualmente si e' intrufolata con i primi spifferi freddi una certa inquietudine, come una cattiva coscienza non invitata ma che si presenta a braccetto con i progetti futuri e mette bocca in tutte le conversazioni.
tutt'estate ho seminato entusiasmo e curiosita' e i miei raccolti autunnali mietono dubbi, incomprensioni e solitudini intellettuali. finite le chiacchiere assolate, le notti e giorni senza ore, dove tutto e' possibile, seppur con un certo ritardo e maggiore tranquillita' e fancazzismo si ricomincia anche qui.
la macchina si mette in moto e ricomincia a macinare, sbuffare e con tutti gli acciacchi e le contraddizioni, con gli operai a volte stritolati marcia, va, si muove e cammina, con una meta ignota ai piu' ma con il motto dell'importante e' andare
e io, noi, per ora restiamo a piedi. dopo aver volato, ruzzolato, surfato veloci e irraggiungibili tutt'estate, restiamo qui, a bocca aperta a rimirare questo castello errante di gente che riparte, gemendo e sbuffando ma andando. e noi qui. a tenerci la mano per rassicurarci un po' a vicenda che va bene cosi'. che non c'e' nulla da temere. che ancora per molto tempo restera' in vista, che con pochi passi potremo risalire a bordo, ma che forse, se resisteremo abbastanza, un giorno sparira' dietro la linea dell'orizzonte, e potremo vedere che il mondo non sparisce con lui.
Etiquetas: V-dias
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