V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

jueves, 29 de octubre de 2009

Ficha qui, ficha lá

Decisamente le cose qui sono complicate. E la cosa più difficile è che sembra non essere possibile dire gatto anche quando ce l’hai nel sacco, come diceva il buon trapattoni. E come in quei sogni che di notte ti fanno tornare a scuola a fare l’esame di maturitá il mio tesseramento è tornato di nuovo in dubbio a causa di un documento che il mio dirigente che si era scordato di chiedermi. La federazione ha bisogno che io autentichi il mio documento di identitá presso un notaio e chissenefrega se ho tutti i documenti ufficiali per stare in spagna, il medico di base, la residenza o se sono comunitario. Un altro assaggio della insensata burocrazia spagnola contro la quale forse solo quella italiana può qualcosa. Quindi dopo l’importante passo in avanti della prima convocatoria sono tornato nel limbo del clandestino e quindi in tribuna a godermi la sesta partita stagionale.
Non vi dico la mia reazione nel sapere questa notizia, comunicatemi di sfuggita a metá allenamento del giovedì senza fornirmi ulteriori spiegazioni né di quello che era successo, né di quello che potevo fare per rimediare al problema. Di certo da queste parti non brillano in comunicazione, almeno con me.
Cmq ho messo in ordine anche questa cosa, con un’ora dal notaio e 7 euri di investimento ulteriore: vediamo se sará sufficiente. Per lo meno ho avuto la conferma dalla federazione che non si tratta di una cazzata. Ma il fatto di averlo potuto verificare io con una semplice telefonata mi ha fatto dubitare non poco delle capacitá organizzative del mio direttore sportivo o della considerazione che in societá si ha di me.
Eppure nel complesso le cose procedono piuttosto bene. Mi sono messo giù duro ad allenarmi come un soldatino e alcuni miei compagni mi hanno anche detto qualcosa di incoraggiante: te entrenas de puta madre! Me alegro que tu estas con nostros!
Per legare con loro sto cercando di inventarmele tutte, dalle parolacce, i commenti sul barcellona e il real madrid, le tapas e le chiacchiere dopo la doccia.
Con la lingua va molto meglio e sto anche provando a buttarmi di più con gli esercizi: diverse volte sono il primo a farli anche se non ho capito bene. Diciamo che non mi manca il coraggio e che se il mister mi tiene fuori lo deve fare non a cuor leggero.
La squadra non va un granchè bene. Ci sono molti aspetti da mettere a punto, non ultimo il fatto di essere in tanti e di avere messo insieme due gruppi senza lavorarci sopra. Ci sono attriti sotterranei che ogni tanto spuntano fuori e anche in modo piuttosto evidente, ma non mi sembra che ci sia la volontá di affrontarli. C’è un grande potenziale ma siamo ancora nella fase del mettere insieme le persone prima che i giocatori e i risultati non vengono. 6 partite, 4 sconfitte e 2 vittorie. Tra l’altro sabato abbiamo perso contro una squadra di valencia, derbissimo a cui tenevano tutti in modo particolare. E gli altri erano davvero poca cosa, ma noi abbiamo fatto davvero cagare. Era inoltre la stessa squadra con cui avevo parlato questa estate e il loro direttore sportivo non ha mancato di farmi notare che non sto trovando spazio qui, come lui aveva previsto.
La cosa buona è che ancora devo fare il mio esordio e con un po’ di fortuna potrei ritagliarmi uno spazio in questo momento un po’ difficile per la squadra.
Il mio allenatore dá qualche piccolo segno di apertura ma è davvero un osso duro. È un ragazzo difficile da decifrare, per certi versi un po’ rigido ma con uno stile che non avevo ancora trovato fino ad oggi. E’ interessante la sua maniera di gestire le partite per certi versi scriteriata per altri molto coraggiosa.
È un’esperienza molto bella e intensa anche se mi sta mettendo molto alla prova e a tratti mi coglie un po’ di sconforto per la difficoltá che costa il ricostruire intorno a sé una fiducia e un rispetto che mi veniva da 10 anni di lavoro e sacrifici. D’altro canto credo mi faccia bene rimettermi un po’ in gioco per vedere quante cose ci sono da migliorare o da fare in un'altra maniera.
Cominicio a parlare come un allenatore. È grave?



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