V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

lunes, 19 de octubre de 2009

v como verdad

Ieri abbiamo compiuto il nostro primo quadrimetre valenciano. Come sempre sono stati un lampo, 4 mesi bellissimi fitti fitti di emozioni, cose nuove, persone, paesaggi, novitá. È stata una bella dose di vita, anche se sempre con l’etichetta della vacanza o quasi.
Dopo il nostro rientro dall’italia abbiamo cominciato a guardarci intorno con un occhio diverso, anche perché prima non era possibile fare molto essendo tutti alla playa. L’estate , cioè da giugno a settembre, sono mesi vuoti da queste parti.
Ho cominciato a fare un po’ di volontariato nell’osservatorio per i migranti di ceimigra. Praticamente 2 mattine a settimana vado in un ufficio con 2 spagnoli (luis e luisa) e scartabello dei documenti per i quali devo fare dei riassunti. È un modo per fare un po’ pratica di idioma e per vedere un po’ da dentro come funziona il mondo del lavoro. Luisa è una psicologa e la sto tenendo marcata per capire che possibilitá ci sono per lavorare in questo campo. Anche se dalle prime chiacchiere mi ha rilanciato uno scenario terrificante per chi comincia con la psi.
Intanto la proposta di lavoro incredibile che mi era arrivata la scorsa settimana si è arenata nel limbo del correo elettronico di ISEP clinic. Come al solito qui a valencia si parte con una grande entusiasmo, spesso esagerato, poi c’è un periodo di silenzio tombale che resiste ad ogni tentativo di mettersi in comunicazione, e infine c’è un risveglio improssivo dell’ultimo minuto in cui in fretta e furia si riprende in mano la questione. Come se tutto il tempo in mezzo non fosse mai passato o non fosse servito a nulla. Quindi siamo nella fase 2 per quanto riguarda questa possibilitá di trabajo, quella del silenzio.
La benni ha sperimentato più o meno la stessa cosa con il suo progetto delle bici, scoprendo una serie di magagne che messe tutte insieme sembrano più i film di lino banfi che non un possibile scenario valenciano. Quindi per ora anche biciclar è in congelatore per un po’.
La casa è saltata: troppo cara (600 al mese), e poi c’è giá un altro acquirente ben più prosperoso di noi, soprattutto perché ha meno di 30 anni e qui ti danno 200 euro al mese per uscire di casa. Noi siamo troppo mayores quindi ci scazziamo. Il nostro padrone di casa poi non era molto contento che ce ne andassimo prima di quanto pattuito e così ce ne stiamo qui almeno fino a natale poi vediamo se cercare qualcosa di diverso. A dirla tutta non si sta male. Negli ultimi 3 giorni siamo praticamente stati in casa da soli. Veramente non sappiamo dove siano i nostri coinquilini. A volte ci chiediamo se dobbiamo preoccuparci e provare a chiamare per sentire se sono ancora vivi. E poi la benni sta addobbando la stanza con tutte le cartine accumulate nei nostri viaggi e doverle spacchettare subito sembrava sgarbato.
Quindi dopo l’ondata di novitá mostruose che tra un po’ ci mandava nei matti, siamo tornati nella nostra quiete fatta di tempi e ritmi ancora molto nostri, da qualche telefonata con l’italia e tanti punti interrogativi sul futuro.
Intanto sul balcone l’insalata della benni cresce imperterrita e indifferente a tutto e a tutti.
Indifferente all’alternarsi della pioggia improvvisa e del sole ancora caldissimo di questo ormai inizio di autunno.
Mi godo ancora i sandali finchè posso.

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