V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

jueves, 5 de noviembre de 2009

v como ver el mundo



4 novembre e ancora fa caldo. Siamo ogni giorno più stupiti di questo clima che tiene botta e ci permette ancora di andare in giro con la maglietta e la braghe corte. In questi giorni siamo anche stati al mare e quando il sole esce è uno spettacolo. La spiaggia è deserta e sembra di essere fuori dal tempo e dallo spazio.
C’è molto movimento da queste parti anche se non si sta ancora concretizzando in niente di definito. Le nostre testoline stanno macinando a ritmo serrato e questo periodo di apparente vuoto si sta rivelando molto salutare per riprendere contatto con noi stessi e con i nostri progetti più importanti e sognati. Nelle nostre ricercha abbiamo scoperto come ci siano un sacco di movimenti in giro per il mondo fatti di persone che cercano di dare un senso alla loro vita cercando un modo di vivere il più possibile fuori dal sistema. Ed è incredibile raccogliere tutte le storie e gli esempi di chi da tempo ha giá pensato e messo in pratica qualcosa di diverso dal produci-consuma-crepa.
La cosa che mi è rimasta impressa è che per tutti non si è trattato di un passaggio semplice e neppure immediato: qualsiasi sia stato il punto di partenza e di arrivo c’è voluto una buona dose di ingegno, di coraggio e una quantitá notevole di piccoli adattamenti.
Stiamo abbozzando qualche pista di azione e per la prima volta ci sembra di muoverci verso una direzione buona che non sia solo aspettare che finiscano i soldi per tornarcene a reggio.
È tutto in divenire e la variabili in gioco tantissime e incontrollabili.
Ci sono anche delle belle scoperte fatte in questi ultimi giorni. Ho sperimentato alcuni corsi di tai chi ritrovando la mia mai sopita passione per questa folle arte marziale.
La ricerca invece di un taller di percussioni è ancora in alto mare e oggi abbiamo assistito ad una giornata di corso di percussioni afro-brasiliane con tanto di fischietto e di coretti dentro ad una sala prove di quelle che mai avresti pensato di trovare in quella strada e dietro quella porta.
Il mio volontariato comincia a prendere forma. Mi hanno affidato delle interviste con alcune persone immigrate dall’africa. Devo intervistare e trascrivere le interviste per poi poter pubblicare dei piccoli quaderni per conoscere meglio i rispettivi paesi di origine. È molto interessante vedere i diversi punti di vista di chi emigra con tutt’altro progetto e condizioni di partenza. E una volta di più ho capito che non sappiamo niente di queste persone. Quante cose dovremmo imparare da loro , da sempre in crisi su tutto, in una situazione insostenibile e spesso con la sensazione di non avere una via di uscita eppure con l’idea di imparare, sacrificarsi, darsi da fare e scambiare con tutti.
Abbiamo conosciuto un ragazzo cinese. È stato molto istruttivo fare due chiacchiere con lui che ci ha offerto uno sguardo che una volta di più ho capito di non avere, lo sguardo che riesce a comprendere tutto il mondo e non solo il pezzetto di europa che usiamo come metro di paragone per misurare le nostre sfighe e le nostre fortune. Ci ha parlato del suo paese dove si produce tutto quello che si vende nei negozi cinesi di tutto il mondo, di una cina piena di contraddizioni e diventata tanto grande quanto insostenibile. E sono caduti velocemente tutti i miliardi di luoghi comuni sui cinesi che non muoiono, sui nomi senza senso, sulla cucina di gatti e topi. Forse ci rivediamo per andare a mangiare nel ristorante cinese per cinese così possiamo capire quanto è diversa la cucina cinese dal pastrocchio che siamo abituati a considerare cibo cinese. A per concludere mi rimane l’immagine di io e sai chin che camminiamo verso casa mentre lui mi parla in spagnolo di hegel e del fatto che l’essere esiste solo nel momento in cui capisce che non è niente. Bellissimo!
Abbiamo conosciuto anche una ragazza del nicaragua e anche qui abbiamo scoperto un pezzo di mondo che quasi ignoravamo fatto di sole perenne a 35 gradi tutto l’anno, di cicloni e pioggie torrenziali e di stipendi di 100 euro al mese. La sua storia, come molte di quelle che abbiamo ascoltato in questi mesi, è al solito incredibile ed è l’ennesimo schiaffo alla nostra ridotta capacitá di allargare lo sguardo.
Allargare lo sguardo, questo ci stanno insegnando questi giorni e questi incontri.
Ci stiamo lavorando.

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