V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

miércoles, 24 de febrero de 2010

V como Visita


Sono settimane dense queste di febbraio. Tanto consistenti da farci smarrire completamente il senso del tempo. I viaggi fatti e le visite ricevute nell’ultimo mese perdono una collocazione precisa e sembrano perdersi in un intervallo variabile tra un settimana e i 3 mesi. Penso che la percezione che abbiamo del tempo dipende molto dalle nostre abitudini e, quando queste sono poco strutturate e soggette a grossi cambiamenti, il ritmo a cui siamo abituati veder scorrere le lancette dell’orologio si stravolge.
Nelle ultime settimane è saltata anche la cadenza con la quale rimettiamo insieme le settimane attraverso i post del blog e mi sono accorto come questo esercizio sia veramente più utile a noi che a chi legge da lontano. Una specie di ordine mentale senza il quale la quantitá mostruosa di stimoli finisce per dileguarsi nel nostro tempo così poco definito. Non che facciamo grandi cose ma anche gli aspetti più banali assumono dentro questa esperienza significati inaspettati.
Come quando dopo essere stati al cinema siamo tornati a casa a piedi dal centro e abbiamo incontrato una cittá deserta e silenziosa in una passaggiata di un’ora e mezza davvero irreale. Sembrava quasi uno di quei film in cui l’umanitá è scoparsa dalla terra e la cittá diventa solo un insieme disabitato di strade e palazzi.
Oppure quando il vento porta un calore inaspettato e a fatica dobbiamo ricollocarci in quest’inverno che non è inverno. Comprendendo ancora una volta di più quanto il clima non sia mai una mera questione metereologica ma qualcosa di molto di più e di molto più complicato.
Abbiamo avuto ospiti, amici e parenti. È bello ricevere qualcuno qui a valencia, sembra quasi di invitarli a casa, dove la casa è l’intera cittá. Ci stupiamo nel vedere il disorientamento di chi arriva e ha bisogno di tutto, non capisce una parola di quello che le persone dicono e con aria pensante cerca di decifrare le scritte nei cartelli che incontra lungo le strade. Ci ricorda i nostri primi momenti di disorientamento e il cammino fatto fin qui fino a sentire che la cittá è già un po’ nostra e a suo modo parla di noi ai nostri ospiti.
Ci trasformiamo così per qualche giorno in turisti affaccendati a mostrare le strade, i palazzi, le bellezze e le brutture di valencia. Camminiamo per ore senza una meta e mangiamo di tutto. La fame e la curiositá si mescolano abbondantemente tra le scelte dei locali e dei menù da condividere. Ci piace più di tutto proporre a tutti questa modalitá di mangiare insieme che abbiamo scoperto da queste parti, in cui si prende di tutto un po’ e si mangia dagli stessi piatti messi al centro della tavola. Para compartir, si dice in questi casi.
Queste visite ci stancano tanto ma allo stesso tempo ci fanno bene. Ci fanno uscire da una sorta di pigrizia mentale nella quale facilmente cadiamo, l’idea di aver giá scoperto tutto di valencia e di aver giá capito tutto di noi qui in questo posto. Invece come c’è sempre un nuovo angolino inesplorato, una nuova porta da varcare, un particolare dimenticato, allo stesso modo possiamo notare quanto siamo cambiati in questi mesi. Come questa esperienza abbia modificato molte delle nostre abitudini e gli occhiali con i quali guardiamo il mondo.
Queste visite sono un altro modo di fare bilanci, diversi da quelli di ritorno ogni volta dall’italia, allo stesso modo consistenti. E ne usciamo ogni volta piuttosto provati e contenti.
In questo periodo mi sto uccidendo di siti di voli aerei, treni e autobus per mettere insieme un po’ di viaggi che abbiamo in cantiere giá da parecchio. Ormai sto diventando un esperto del settore e forse si va realizzando inconsciamente quello che per gioco dico alla benni essere il mio lavoro ideale: organizzatore di viaggi per anziani! Del resto la mia vena ossessiva ha bisogno di un palcoscenico dove esibirsi, no?
Sentiamo che il tempo corre e che molte delle cose che avevamo in mente prima di partire cominciano a restare “inevase” e per questo cerco di incrociare tutti i dati che so nelle mille pagine aperte di firefox, tra andalucia, baleari, salamanca e toledo.
Dopo 8 mesi in cui abbiamo provato in tutti i modi a far quadrare il cerchio, cominciamo a sentire che in questa ricerca rischiamo di perderci tanto di questo paese così diverso dal nostro per quanto possa apparire tanto simile. Quindi tra un mesetto daremo il nostro primo saluto a valencia per dirigerci a sud, a scoprire quella andalucia che tutti ci raccontano, sospirando, come l’essenza e il cuore della vera spagna. Penso di avere in testa un’idea molto lontana da quello che realmente incontreremo: del resto se penso a quello che immaginavo della spagna e di valencia fino a qualche tempo fa mi viene quasi da sorridere. Cosi come quando ho domandato ad una ragazza spagnola inorridita dalle mie precedenti ignoranze geografiche sulla penisola iberica dove si trova san marino e lei mi ha risposto un po’ dubbiosa: mmm, en sicilia?

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