V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

domingo, 17 de enero de 2010

caos y suerte

Prima giornata di ritorno e niente di nuovo. Al termine dell’ennesima partita vista dalla panchina il mio compagno chapu ha commentato così l’incredibile vittoria 5 a 4: somos un disastre, aquì es todo caos y suerte! Nella più incredibile confusione si è consumata anche questa gara che dalla tribuna deve essere stata anche parecchio divertente (almeno così mi dice la benni) visti i mille ribaltoni e la concitazione finale con gli avversari che a una manciata di secondi dalla sirena colpiscono 2 pali. Nella mischia furibonda davanti alla porta ci pensa poi san juan a far cadere tutti i rimpalli nei posti buoni.
Così portiamo a casa la vittoria e arriviamo a 21 punti in una posizione più che dignitosa per una neopromossa. Naturalmente non me la passo molto bene. Colleziono le mie presenze dalla panchina ma come mi insegna il mio amico mael “se non giochi, non migliori mai”. E quest’anno ho giocato davvero poco, quasi nulla.
Ho giá affrontato anni del genere e in quelle occasioni ho barattato il poco tempo sul campo con una quantitá di cose che stavo imparando che mi sono state molto utili di lì in avanti. Qui tra caos e culo mi sento che quello che potevo prendere sia stato preso in questi 5 mesi di apprendistato. Allo stesso modo comincio a sentirmi ridicolo a comportarmi come un professionista quando questo non conta nulla o assolutamente non viene compreso. È seccante vedere ogni settimana che passa una quantitá enorme di cose senza senso, quelle famose cose che sempre il mio compagno chapu mi ha ricordato “si fanno anche se si sa benissimo che non hanno senso”. Ad un certo punto mi sono chiesto se non sia allo stesso modo senza senso trovarsi all’interno di questa discussione.
Quindi l’avventura sportiva spagnola termina qui.
Non mi sento di proseguire oltre.
Non è stata un’esperienza esaltante, tutt’altro. È stata piena di frustrazioni e di magoni da mandar giù. Ha messo a dura prova la mia autostima, la mia capacitá di affrontare le difficoltá e mantenere la calma. E credo che questo sará il valore aggiunto che mi porterò dietro per la vita.
Avevo aspettative molto diverse prima di partire. Speravo di trovare qui quella professionalitá che in italia manca tanto. Invece ho incontrato una superficialitá a tratti imbarazzante e una struttura praticamente inesistente. Di certo la mia societá di approdo non ha brillato in fatto di organizzazione e di qualitá nella gestione, ma da quel che ho potuto vedere in giro siamo messi piuttosto maluccio. Eppure la spagna è il nostro faro, l’esempio da seguire e a cui ambire per trasformare il nostro calcio a 5 in uno sport più rispettabile.
Invece sono dovuto mio malgrado giungere alla triste conclusione che questo sport è ancora davvero troppo piccolo e appena nato per poter ambire a certe cose. Che per avere uno sport di livello ci vogliono persone di spessore, ci vogliono investimenti di un certo tipo, servono programmazioni, regole. E forse, nel momento in cui tutto questo fosse possibile, probabilmente io e tanti altri con me non avrebbero mai potuto giocare dove hanno giocato.
Non si può avere tutto dalla vita: abbiamo avuto un sport in cui reciclarci in tanti e giocare ai professionisti nonostante nessuno abbia mai provato a farlo davvero e a prendere le scelte che tale desiderio richiede. Non possiamo poi lamentarci di quello che abbiamo trovato.
Così non mi lamento di quello che ho trovato in spagna, dove tante cose sono invidiabili, primo tra tutti il riuscire a fare sport senza denaro con un livello comunque buono. Senza i soldi di mezzo molte cose diventano più leggere ma allo stesso modo molte cose diventano assurde perchè fanno a cazzotti con la realtá: non puoi fare un campionato nazionale come si deve se non guadagni una lira, non c’è niente da fare. Ciò che richiede un impegno grande, necessita di un riconoscimento altrimenti lo fai come viene o la fai solo per quei 2 o 3 anni che mancano alla fine dell’universitá per passarti il tempo con gli amici.
Non so se questo sará il sipario che cala sulla mia carriera sportiva. Di certo mi avrebbe fatto piacere finire in tutt’altro modo. Per ora penso possa essere interessante anche stare un po’ senza e vedere l’effetto che fa. Dopo più di 20 anni di calcio e calcio a 5 credo possa essere importante anche prendermi una pausa e vedere come si vive senza. Anche perché prima o poi bisonga appendere le scarpette. Sará un altro esercizio, mollare anche questo piccolo punto fermo che con tanta ansia mi ero costruito qui a valencia. Ma che come tutte le scelte fatte di corsa e senza tante informazioni non si è rivelata la più saggia.
Per questo non so se questa rubrica possa dirsi conclusa e se continueremo solo con i v-dias di qui in avanti.
Per ora prendiamoci una pausa.

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