V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

domingo, 16 de mayo de 2010

Al Andalus: dientro le quinte


17 maggio domani e undici mesi di spagna. già passato un sacco di tempo e oggi, scorrendo un po' le foto di questi mesi, ci siamo resi conto di quante cose sono successe da quando siamo emigrati. anche solo questo mese di andalucia racchiude in sè una quantità di paesaggi ed esperienze così varie e diverse che è difficile tenerli a mente così come invece le foto sanno fare, rimettendo in fila le storie, i dettagli, i momenti colorati.
a cordoba è riatterrata l'estate dopo una settimana di anomala primavera ritardata in cui abbiamo rimesso scarpe e pantaloni lunghi. con questa siamo alla terza primavera annuale dopo quella di valencia e granada. visto che a cordoba era già estate il giorno del nostro arrivo, semplicemente abbiamo invertito i tempi delle stagioni.
quest'anno è stato un susseguirsi di coincidenze e di incontri che come un film si sono messe in fila a costruire il nostro viaggio più profondo. così mentre spulciavo nella biblioteca municipale ho trovato il depliant di una serie di conferenze sulla decrescita, lo stesso tema nel quale da un po' di tempo ci eravamo imbattuti e del quale l'amico diego di valencia ci ha prestato un libro illuminante. difficile spiegare quanto questa prospettiva ci abbia colpiti e ci abbia dato una specie di chiave di lettura per tutta una serie di contraddizioni che sentivamo nella quotidianità, soprattutto in quella italiana degli ultimi tempi, quelli in cui avevamo preso in mano la nostra vita. ho scoperto che tantissime persone da tempo si sono occupate di questo argomento, hanno scritto, parlato, costruito alternative e progetti mentre tutti noi andavamo avanti più o meno inconsapevolmente, come se nulla fosse. per alcuni sono anche cose già ascoltate ma che non hanno saputo scalfire quella corazza che ci rende perfettamente programmati ad un mondo fuori controllo.
basta allargare un po' lo sguardo oltre il nostro povero paese, in cui tutti i giorni non si fa altro che parlare di quanto berlusconi sia un furbo o un ladro o entrambe le cose, per accorgerci che abbiamo una prospettiva così limitata di quello che accade nel mondo. ci sfuggono un sacco di collegamenti tra quello che facciamo tutti i giorni e quello cha accade di conseguenza da un'altra parte. non capiamo che ogni singolo gesto del nostro consumo quotidiano è il principale responsabile di guerre, sfruttamento, crisi di ogni tipo. che oggi possiamo vivere come viviamo solo perchè abbiamo scaricato tutta la parte brutta ad una marea di poveracci che sono stati davvero cornuti e mazziati in ogni aspetto della loro storia e esistenza. mi ha molto colpito quando in uno di questi incontri è stato detto che anche noi siamo il sud del mondo, nel senso che siamo sfruttati, in modo diverso, ma comunque non siamo padroni della nostra vita e rispondiamo alle esigenze di fare soldi di un sistema molto potente e ben programmato.
per poter realizzare davvero questo sguardo ci sono voluti 11 mesi di niente, di stare senza lavoro, abitudini e comodità solo per avere il coraggio di vedere un po' più da vicino come stanno le cose e non stanno affatto bene. e fa parecchio male.la metafora di matrix (il film) non mi è sembrata tanto azzardata.
viviamo in un modo completamente schizzofrenico nel quale non sappiamo niente delle cose importanti per la nostra vita, dove siamo manipolati costantemente in un meccanismo che crea insoddisfazione e
infelicità. in cui la pubblicità è dappertutto, dalla tv, a facebook, a google, addiritura dentro le serie del dottor house e di gray's anatomy. e non ci accorgiamo di niente. un bombardamento costante ad essere diversi da come siamo e comprare, comprare, comprare.
stando dentro questa parentesi di mondo critico per qualche giorno ho capito come siamo lontani dall'aver compreso realmente in che pasticcio ci troviamo. abbiamo di fronte una futura crisi energetica che stravolgerà la nostra vita e non lo sappiamo. abbiamo un mondo basato sul petrolio e non capiamo che siamo ad un punto di svolta, non tanto perchè domani il petrolio finisce ma perchè non possiamo più continuare a crescere e crescere e crescere se di petrolio ce ne sarà sempre meno. e questo cambierà non solo il conto dal benzinaio.
c'è un mondo da scoprire, ancora molto nascosto e difficile da digerire. sono contento di aver avuto la possibilità di ri-incontrarlo in questo momento della mia vita in cui forse sono un po' più pronto ad accettare la realtà. si apre una sfida grande, almeno per noi a meno di un mese e mezzo dal rientro. ed è talmente collegata a tutto quello che facciamo che un cambiamento profondo sarà inevitabile. non avrei mai pensato che questo viaggio aprisse questa porta, ma sapevo che stavamo cercando qualcosa che con ciò ha molto a che fare.

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1 comentarios:

A las 24 de mayo de 2010, 19:23 , Anonymous Anónimo ha dicho...

Massi, con beso y todo? :)
Disfruten de Sevilla.
Abrazo
Joaquin y Ariana

 

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