V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

lunes, 3 de mayo de 2010

Al Andalus: crus, crucis

2 maggio e in spagna è la festa della mamma. in realtá qui di feste ce ne sono in continuazione e ogni scusa è buona per fare baracca. questo fine settimana qui a cordoba c'è stata la festa delle croci, un modo religioso di essere pagani e profani: nelle viuzze del centro vengono piantate random delle croci alte circa un metro e mezzo, vengono riempite di fiori rossi, posizionate su un piedistallo, ai piedi della croce si mette qualche vasetto di altri fiori e il gioco è fatto. intorno alla croce si sviluppa tutto il resto della festa. quindi, in modo molto simile a quello che abbiamo visto a valencia per las fallas, si pianta un tendone che fa da mangiare, si attacca la musica e si va avanti 3 giorni a fare casino. ieri sera siamo passati stipati come sardine nella folla di giovani e meno giovani, tutti rigorosamente con il bicchiere in mano a chiacchierare o a ballare vecchi pezzi andalusi e disco music. per terra cataste di rifiuti e ai bordi delle strade un odore pungente di urina.ma come diceva il nostro amico toño di madrid: se vuoi imparare a bere devi imparare a pisciare!e qui devono aver fatto dei corsi intensivi tanta è la resistenza che dimostrano. ma forse siamo noi che siamo diventati dei nonnetti.
le location delle feste sono a volte davvero mozzafiato, con scorci di scalinate, piazzette appartate, chiese, campanili, drappi alle finestre e una quantitá di balconi fioriti da non sembrare vere.
alla fine della festa, delle croci non rimane un granchè e oggi, ripassando per le stesse vie, facevano quasi tenerezza abbandonante e senza fiori.
siamo a due settimane cordobesi. la mancanza della bici in cittá si fa sentire e le distanze coperte a piedi a volte diventano delle piccole perigrinazioni dalle quali torniamo devastati. abbiamo tentato di farci fare la tessera per le bici del comune ma gli attenti burocrati non si sono commossi dinanzi alle strambe richieste di due italiani di cui è sempre bene non fidarsi. anche a piedi comunque cordoba offre degli scenari bellissimi e alla sera, dall'altro lato del fiume, la moschea illuminata sembra magica.
dopo i primi giorni un po' piovosi è ufficialmente arrivata l'estate. per tutta la settimana sandali e braghe corte, maglietta per dormire e finistra aperta tutto il giorno e un po' anche alla notte. tira un'arietta fantastica che ti fa dire quando esci di casa "ah, che figata". ma temo non durerá a lungo. il sole fuori dalle zone d'ombra rende la situazione giá incandescente. il meteo di cordoba è molto diverso da quello di valencia e naturalmente da quello di reggio. solitamente qui non piove mai, tutto l'anno (a parte questo che quasi li faceva diventare scemi tanta è stata l'acqua che è venuta), non hanno praticamente l'inverno e l'estate si scappa dai marciapiedi su cui puoi cuocere un uovo: il nostro coinquilino cordobese ci ha detto che non è una battuta ma un esperimento facilmente ripetibile nei mese di luglio e agosto.
auri, l'amica cordebese dai piedi alla testa dell'ultimo post, non riesce a capire come sia possibile che in italia non si venda il ghiaccio dappertutto. la sua espressione di stupore senza parole traduce come dal punto di vista di un andaluso in effetti non sia concepibile.
stiamo approfittando della lunga permanenza per visitare a gratis musei e monumenti della cittá che in alcuni giorni e orari della settimana, ben occultati ai turisti, sono free. siamo stati così all'alcazar e ai bagni arabi. per la mezquita stiamo ancora rimandando.
la prossima settimana abbiamo organizzato un giro al mare in un paese vicino a malaga e per l'occasione abbiamo noleggiato una macchina un paio di giorni. la costa spagnola del sud è tutto più o meno devastata e speriamo di aver trovato un posto ancora tutto sommato tranquillo e non tutto grattacieli e speculazione.
spulciando su internet si scoprono un sacco di posti inaspettati che rendono questa regione un po' più ampia di granada-cordoba-siviglia come tutti i turisti, noi compresi, alla fine decidono di visitare.
nell'attesa abbiamo costruito qualche piccola "abitudine": alla sera me ne vado a correre in giro per la cittá e ho trovato un percorso carino intorno alle mura del casco antiguo e costeggiando il guadalquivir. certi giorni si può trovare un silenzio prezioso, altri si incontrano strani personaggi che non aspettano altro che incrociare un passante per parlare di qualsiasi cosa sconnessa gli venga in mente. la benni invece ha preso a frequentare il parquino dietro casa e divorare i libri della biblioteca condividendo le panchine con i simpatici vecchietti cordobesi. quelli che arrivano e si siedono nella tua stessa panchina, anche se l'altra di fronte è libera. l'altro giorno mentre sono passato di lì quasi non riuscivo a riconoscerla in mezzo a tutti quegli attempati andalusi e con una di queste praticamente in braccio. ah, l'ospitalitá spagnola!

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