cronache dall'isola che non c'e'
sesto giorno a la huerta de carmen, cosi' si chiama la casa dalla madonna dipinta sulle mattonelle della facciata. sesto giorno di orizzonti spalancati e non piu' chiusi dalle migliaia di mattoni che costruiscono i palazzi di valencia, una breve visita in centro per sbrigare le ultime formalita' burocratiche con la metro ci ha fatti quasi scappare da posti che fino a 24 ore prima erano piu' che quotidiani.
sesto giorno di sole alla mattina, vento verso il pomeriggio e quiete freddolosa la sera ma che non ha impedito la prima festa della stagione estiva al caldo del falo' o delle danze scatenate a tutta manetta in cui si sono cimentati i nostri ospiti e gli amici che ormai abbiamo imparato a riconoscere per abitanti decentrati della huerta viste le visite quotidiane, i pranzi e le cene sempre con almeno 2 o 3 di loro. oltre a Jimena (leggi himena) e Raul infatti ci sono Manolo e Pauliña con il cane uggioloso Nusca, Xexe (leggi Cece) e Chico con i loro bimbi gemelli Ivan (leggi Iban) e Darìo, Luli, Helena, Paula e Pau, Marc, Letitia, Rousso con sua figlia Rousso (leggi Russò), il brasiliano Adriano (...), l'irlandese Kyeran (leggi Chiran), l'infinita serie dei 15 fratelli di Giusi e la sua ragazza Patricia, il redivivo Jorge, Antonio e tanti altri di cui ancora non ho imparato i nomi.
oggi credo di aver vissuto il primo giorno da effettiva abitante della casa, Raul aveva da fare in citta' e dopo esserci alzati tardi (ieri sera la festa) abbiamo finito di rimettere in ordine a dopo colazione ho preso a sgombrare il patio dalle qualunque cose che son riusciti ad accumulare negli anni, a meta' lavoro circa Jime e Leti mi hanno invitato nel taller (che significa spazio di laboratorio) per fare con loro una serie di esercizi di allungamento, potenziamento e respirazione che servono a loro per le successive prove e performance cui si sottopongono (e che sono decisamente dure!!) e che a me mi hanno lasciata carica come una molla che per tutto il giorno non son stata ferma un secondo. Mentre scancheravo nel patio e le donne provavano, Massi e Jorge son andati all'ecoparc (isola ecologica o discarica che dir si voglia) per buttare un po' delle cose che abbiamo tolto dal taller e dal patio. nel frattempo Marc cucinava un riscotto alle bietole con acciughe, prosciutto e datteri mostruosamente buono che ci siamo spifferati. dopo pranzo siesta, infusion e chiacchiere metafisiche e poi sollazza, fine dei lavori nel patio, innaffiamento, merenda e adesso mentre cuoce il brodo sto scrivendo il post, sono le 21.40, si sta bene.
Etiquetas: hort de carmen
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