V-Dias

dal 17 giugno 2009 a seguire, Benni e Massi in vacanza ad oltranza.

viernes, 19 de marzo de 2010

Speciale Las Fallas - quarta puntata



La settimana della festa volge al termine. Con oggi, venerdì 19 marzo, si chiude questa lunga serie di eventi che ha accompagnato in un graduale crescendo l’ultimo periodo valenciano.
Da lunedì ad oggi abbiamo visto talmente tante cose che ogni giorno sentivo la necessitá di scrivere un post ma gli orari e i ritmi della festa hanno reso impossibile farlo. Non che siamo stati molto festaioli, anzi, all’occhio di un valenciano medio io e la benni siamo apparsi molto morigerati e anche noiosi, non essendoci lasciati andare agli eccessi che la festa mette a disposizione. Soprattutto il consumo di alcool che, dalla quantitá di rifiuti incontrati per strada ogni notte, è stato decisamente alto. Ma non potrebbe essere diversamente: provate a mettere 500 piccole feste in qualsiasi cittá, con tanto di strade chiuse, invasione di turisti, assenza di lavoro e possibilitá di essere più elastici con le solite regole quotidiane e l’effetto credo sarebbe più o meno lo stesso in qualsiasi parte del mondo.
Per il nostro limitato sguardo padano il bagno di folla nel quale ci siamo trovati immersi è qualcosa di eccezionale nelle dimensioni: le enormi strade e piazze di valencia sono risultate da mercoledì in poi un brulicare ininterrotto di gente, con ingorghi e paralisi nei luoghi e nei momenti clou che impediscono anche solo di fare pochi metri a piedi.
Questa settimana la festa ci ha sottoposto a un ritmo alto di uscite e di rientri notturni. Praticamente non era possibile tornare a casa prima delle 3 di notte e camminare meno di una decina di kilometri. Per questo ginocchia, piedi e spalle sono ridotte malissimo e oggi ce la siamo passati a casa a rimettere insieme le articolazioni per essere pronti alla quema.
Martedì sera abbiamo fatto il nostro primo giro per las fallas e vedere i monumenti ufficialmente impiantati e pronti per essere mostrati al pubblico e giudicati dalla giuria. Girava voce che la festa quest’anno fosse risultata in tono molto dimesso e l’afflusso di gente scarso. Dal giorno dopo quest’affermazione è risultata piuttosto ridicola di fronte alla quantitá di persone che hanno occupato ogni angolo della cittá e resi inaccesibili bar, metropolitane, traffico.
In modo ininterrotto per tutta la giornata siamo stati accompagnati dal tamburellare continuo di pedardi di ogni forma, colore, rumorositá, arrivando a considerare normali vere e proprie esplosioni a pochi metri di distanza. Il tutto condito da una serie infinita di mascleta, ovvero enormi concentrazioni di petardi potentissimi che solo la fantasia e la pratica dei valenciani poteva trasformore in una specie di sinfonia. Mi risulta ancora parecchio difficile riuscire a cogliere questo fantomatico ritmo dietro ad una serie crescente di esplosioni capaci di alzare colonne di fumo che oscurano il sole e far piovere cascate di pezzi di petardo distrutti. Devo dire però che la cosa ha un suo fascino particolare che si coglie nello stare a stretto contatto con la cittá. I petardi e il rumore sono una parte integrante dell’identitá di questa cittá: per gli altri questo proliferare di confusione appare completamente insensato. Questa settimana nella piazza del comune mezzo milione di persone si è radunata ogni giorno per partecipare alla mascleta ufficiale che come un atto solenne ha scandito il crescendo della festa. Da stamattina alle 12 fino ad adesso che sto scrivendo le esplosioni più o meno forti, con mascleta più piccole ma sparse per tutta valencia non si sono ancora fermate.
In questi giorni siamo stati molto in giro a camminare. La festa si presta bene al bighellonare in cerca dei monumenti sparsi in ogni angolo. I pupazzi che sono stati in grado di creare sono davvero spettacolari, specie quelli che fanno parte della categoria speciale che possono arrivare all’altezza di un palazzo di 5 piani e riempire un incrocio o una piccola piazza. La qualitá dei dettagli con cui sono fatte queste vere e proprie opere d’arte non può essere spiegata. Di certo sono un modo molto forte di trasmettere come se la passa la societá spagnola nelle sue contraddizioni visto che le rappresentazioni sono ispirate a dei temi sociali e alle cose che si vorrebbe eliminare per il futuro. Donne nude, politici e speculatori sono omnipresenti. Il nostro Berlusconi ha peritato anche qui ben tre piccole statue ed è facile immaginare riferite a che cosa!
Il fatto che questi monumenti verranno tutti bruciati rende la cosa da un lato bestiale, dall’altro estremamente unica. Pensare che delle strutture tanto imponenti, costose e che hanno richiesto un intero anno di lavoro si ridurranno ad un ammasso di rifiuti in pochi minuti racchiude in sé l’essenza di questa festa. Naturalmente la curiositá per stasera in cui si dará fuoco a tutto è molto alta e nel prossimo post racconterò un po’ di quest’ultimo atto de las fallas.

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